La memoria della Grande Guerra in vista del centenario

22 Agosto 2013 di fabio pizzul

cartello Parco Tematico Grande Guerra  Nei giorni scorsi ho avuto occasione di visitare una piccola parte del Parco Tematico della Grande Guerra (Una descrizione del Parco sul sito della Pro Loco del comune natio del collega consigliere Rosati) sulle alture carsiche alle spalle della città di Monfalcone, in provincia di Gorizia, adagiata sulla parte occidentale del Golfo di Trieste. Una bella sorpresa, con lunghe trincee recuperate grazie al contributo dell’Unione Europea e avvolte da una vegetazione che, nel giro di poche centianaia di metri, passa dal bosco umido alla macchia mediterranea tipica del Carso. Il Parco Tematico rappresenta una delle memorie della Grande Guerra di cui nel 2014 si celebrerà il centenario.
Le testimonianze della Prima Guerra Mondiale si concentrano un po’ in tutto il Nord Italia, Lombardia compresa.
In vista del Centenario è urgente pensare a una adeguata valorizzazione di siti, percorsi e testimonianze. Possono essere una bella occasione di valorizzazione dei nostri territori e di attrattività turistica.
I più pignoli potrebbero obiettare che l’Italia non entrò in guerra nel 1914, ma solo nel 1915. Penso però che la valenza simbolica che lega il Primo Conflitto Mondiale alla scansione 14/18 vada sfruttata in tutto l’arco temporale possibile. Potremmo però approfittare della partecipazione diretta dell’Italia dal 1915 al 1918 per preparare per tempo l’evento e far sì che possa essere inserito adeguatamente nel circuito di manifestazioni collegate ad Expo 2015.
Il tutto sarebbe anche una grande occasione di collaborazione tra le diverse regioni del Nord. Ne parlavo nei giorni scorsi anche con la presidente del FVG Deborah Serracchiani: queste possono essere le vere occasioni di collaborazione transregionale, con buona pace di chi si riempie la bocca di macroregione o cantone cisalpino.

una trincea sopra Monfalcone

Una trincea appena sopra la stazione ferroviaria di Monfalcone

Il Consiglio Regionale della Lombardia nel 2008 ha approvato la legge n.28, dedicata proprio alla valorizzazione del patrimonio della Prima Guerra Mondiale (Qui il testo della legge). Come spesso è accaduto negli ultimi anni, questa e altre leggi non sono più state finanziate e chi ha impiegato passione, tempo e spesso anche soldi per il recupero e la valorizzazione di siti, reperti e testimoniane della Grande Guerra si è trovato in grande difficoltà.
In vista del Centenario che cadrà nel prossimo anno (e fino al 2018) mi parrebbe opportuno che la Regione si preoccupasse di reperire qualche risorsa per rifinanziare la legge del 2008 e garantire così il recupero, la manutenzione e la fruizione di molti siti che esistono anche nel nostro territorio. Non si tratterebbe esclusivamente di un’operazione di carattere conservativo o nostalgico, ma di un vero investimento di marketing territoriale in grado di creare le condizioni per attirare in varie zone della Lombardia visitatori e turisti. Anche in questo modo si può creare sviluppo e occupazione. Anche perché spesso gli itinerari e i luoghi della memoria vengono finanziati, costruiti, ma poi non gestiti adeguatamente o supportati con servizi che possano favorirne le visite. Su quest’ultimo aspetto concentrerei gli eventuali sforzi della Regione attraverso il già citato rifinanziamento della legge 28/2008 o, eventualmente, attraverso una legge ad hoc per il centenario della Prima Guerra Mondiale. E’ un tema su cui ho intenzione di concentrarmi alla ripresa di settembre, anche nell’ottica di poter intercettare eventuali fondi europei.

Un paio di esempi possono rendere più chiare le mie affermazioni:
Gli itinerari della Linea Cadorna – sentiero della pace, in provincia di Varese
Museo della Guerra Bianca in Adamello – 1915/1918

Un commento su “La memoria della Grande Guerra in vista del centenario

  1. Zava

    Considerazioni apprezzabili, specialmente visto che il Centenario ormai è “adesso” e si spera ancora di vedere qualche azione anche in Regione Lombardia.
    Sinora nulla si è fatto, se non da parte di associazioni e singoli privi di qualsiasi sostegno istituzionale.
    Tra l’altro, la Lombardia sembra ricordarsi praticamente solo della Linea Cadorna (peraltro mai coinvolta in alcun atto di guerra) ignorando di possedere un patrimonio molto più esteso costituito da migliaia di trincee e postazioni nelle montagne dell’Alto Garda Bresciano, a ridosso della Prima Linea in Val di Ledro. Opere peraltro collocate in un ambiente naturalistico e paesaggistico di primo piano, con quote e habitat che vanno dal mediterraneo all’alpino.
    Quasi 2000 (duemila ) opere sono state censite e geolocalizzate nell’ambito di un rilievo esaustivo condotto negli ultimi tre anni.
    Eppure, pare che questo patrimonio sia destinato a “non esistere” nel quadro delle commemorazioni in quanto ignoto o trscurato da Comuni e Comunità Montane che dovrebbero tutelare l’area e valorizzarla ai fini storici ma anche turistici.

    I risultati del censimento in corso su http://www.fortidelgarda.it

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