Vi consiglio la lettura del commento di Ilvo Diamanti pubblicato sulla “Repubblica” di oggi.
Molte le considerazioni interessanti con, su tutte, la consapevolezza che agli italiani (e agli elettori del PD in particolare) non interessa un granchè il dibattito sulle regole, ma vorrebbero sapere che idea di Italia ha il PD.
Su un chiosco della festa PD di Cantù, che svolge anche le funzioni di festa regionale, campeggiava sabato un cartello con scritto “Il congresso chiuso ve lo fate voi!”. Una chiara manifestazione di disagio per l’ipotesi della scelta del segretario riservata ai soli iscritti. Una pura logica formale non può escludere una scelta del genere, ma i passi già fatti e il clima politico generale la sconsigliano nel modo più assoluto. Un passo indietro rispetto alle ultime primarie sarebbe difficilissimo da spiegare.
Ne approfitto per segnalare altri punti che mi paiono molto delicati:
– difficile ipotizzare un congresso in due fasi, con i circoli che discutono di contenuti avulsi dal dibattito politico (solo successivo e nazionale). Il problema non è nascondere o dissumulare le differenze, ma cercare una sintesi politica tra di esse a partire dal dibattito locale.
– difficile (o almeno inopportuno) immaginare la dissociazione della figura del segretario del PD dalla candidatura a premier. Eccezioni sono sempre possibili, ma non possono diventare regola.
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Diamanti sul congresso PD