Ballottaggi, segnali oltre l’astensionismo

11 Giugno 2013 di fabio pizzul

I ballottaggi hanno sorriso ai candidati di centro sinistra.

Complimenti a tutti i neo sindaci, che avranno l’ingrato compito di amministrare comuni ormai allo stremo dal punto di vista finanziario, stritolati dal combinato disposto di minori entrate e patto di stabilità.

I cittadini (quelli che hanno deciso di andare alle urne) hanno premiato la credibilità di figure vicine al territorio, selezionate con le primarie e con un profilo politico significativo.

Il Pd, senza troppi clamori, ha sostenuto con grande convinzione le singole partite, senza nascondersi o delegare in bianco le sfide alle liste civiche.

L’astensionismo ormai dilagante deve far riflettere: le vicende nazionali non hanno aiutato, soprattutto per il modo in cui negli ultimi mesi si è stati lontani dai problemi concreti dei cittadini.

Chi dice che nessuno può cantare vittoria, secondo me non va lontano dal vero.

Ma c’è chi ha perso più degli altri: Pdl e Lega proseguono nella loro caduta (e i rimpianti per come sono andate le cose alle elezioni lombarde crescono…), il Movimento 5 Stelle paga il suo aventinismo altezzoso e distruttivo.

Il presidente del consiglio Letta sostiene che il suo governo esce rafforzato da questa tornata elettorale. Io preferisco dire che dalle urne emerge la stanchezza degli italiani per le parole e le vuote formule che si reggono su equilibrismi (nei partiti e nel governo): servono atti concreti e risposte chiare a italiani che sono sempre più affaticati e smarriti.

Il neo-presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca ieri ha fatto il suo esordio ufficiale invitando i milanesi, i lombardi e gli italiani a rimboccarsi le maniche e a costruire da subito le condizioni per uscire dalla crisi, senza attendere che siano altri a dirci cosa e come fare.

E’ finito il tempo in cui scaricare addosso agli altri le responsabilità della difficile situazione in cui siamo finiti. Per uscire dal pantano non possiamo solo tendere la mano sperando che qualcuno la afferri e ci trascini fuori, non serve neppure che ci agitiamo affannosamente con l’unico risultato di affondare sempre di più. Servono piccoli movimenti concreti nella giusta direzione e la consapevolezza che solo con il contributo di tutti se ne uscirà, chi pensa di salvarsi da solo è già condannato alla sconfitta.

In bocca al lupo ai nuovi sindaci. Sappiano che nel gruppo regionale del PD in Lombardia potranno trovare una sponda concreta con cui collaborare e a cui far giungere le istanze dei loro cittadini.

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