Le commissioni I e II hanno approvato il progetto di legge che recepisce i tagli ai costi della politica. unico voto contrario quello degli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Assodato che a un consigliere arriveranno in busta circa 7750 € mensili, con l’aggiunta di indennitá integrative di funzione fino a un massimo di 2700 € per il presidente del Consiglio e della Giunta, proviamo un po’ a vedere come potrebbero essere spesi i famigerati 4200 € esentasse.
Parlo, ovviamente, di quello che accade a me.
Il 20% ogni mese dovrò versarlo al Pd, scrivo quindi – 1600 €
Per ragioni di servizio percorro una media di 100 km al giorno scriverei, quindi, sulla base di un costo chilometrico ACI per una piccola vettura, – 1150 €
Ipotizzo una spesa mensile tra libri, giornali e altra documentazione e scrivo – 250 €
Spese telefoniche e per collegamenti informatici – 100 €
Previdenza integrativa e cassa mutua giornalisti – 700 € (e sto volutamente basso)
Mancherebbero all’appello 400 € che potrebbero/dovrebbero servire per promozione convegni, comunicazione politica e spese varie per attivitá istituzionale (i viaggi a Roma, piuttosto che in altre localitá extra regione per attivitá politica non me li paga nessuno…).
Totale 4200 € che non comprendono pranzi, cene, aperitivi… Che personalmente evito il piú possibile.
Certo, ci sono anche gli altri 3750 (che per me dovrebbero arrivare a circa 4500 in quanto vice presidente di commissione): rimangono una bella cifra, all’interno della quale farci stare però tutto quanto non viene coperto dai 4200 di cui sopra e che riguarda, direttamente o meno, l’attivitá politico istituzionale. A costo di essere banale, elenco: abbigliamento adeguato, contributi alle realtá locali del partito o ad altre associazioni territoriali…
Tutto qui. Giusto per spiegare come le cifre di cui si parla sono importanti, ma anche da collocare in un ambito di azione molto particolare.