Il cinema può essere una risorsa per la Lombardia?

3 Aprile 2013 di fabio pizzul

La Lombardia ospita il 20,1% delle imprese di produzione audio e audiovisive italiane e il 12,9% degli editori televisivi e radiofonici. Numeri che la portano ad essere la seconda regione audiovisiva italiana dopo il Lazio per numero di occupati (24.645) e prima per fatturato (5.883 milioni di Euro, pari al 38% del totale, contro il 28% del Lazio). Sono dati del 2010 e la crisi non risparmia neppure questo settore. Per sostenere e rilanciare il settore la Lombardia Film ommission ha lanciato un nuovo portale web e la prima Guida alla Produzione regionale.
Sul versante audiovisivo c’è anche da registrare un allarme per il Centro Sperimentale di Cinematografia che il 31 marzo ha esaurito i fondi messi a disposizione da Regione Lombardia e rischia seriamente il blocco delle attività didattiche.

La Film Commission della Lombardia è una fondazione non profit ed ha come scopo statutario di promuovere “sul territorio lombardo la realizzazione di film, fiction TV, spot pubblicitari, documentari e di ogni altra forma di produzione audiovisiva per aumentare la visibilità del territorio lombardo, diffondere l’immagine della nostra Regione in Italia e nel mondo, favorendo ad un tempo l’impiego di maestranze locali, lo sviluppo delle imprese dell’audiovisivo, lo sviluppo del cine-turismo e di tutto l’indotto correlato, in stretta collaborazione con le Camere di Commercio e gli Enti Locali preposti”.
La Lombardia Film Commission è promossa da Regione Lombardia, Comune di Milano, Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo e attraverso il portale www.filmcomlombardia.it ha l’obiettivo di mettere in vetrina e in relazione le imprese audiovisive tra loro e con coloro che intendono produrre video e film sul territorio lombardo.
Negli ultimi anni altre regioni, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, hanno ospitato grandi produzioni e avuto così modo di promuovere luoghi del proprio teritorio, diventati meta di turisti dall’Italia e dall’estero.
La Lombardia deve recuperare un po’ del tempo e del terreno perduto e il portale intende dare un impulso a un settore che, come gli altri, rischia di subire i colpi della crisi.

A proposito di cinema, domani presenterò un’interrogazione alla Giunta per chidere chiarimenti sulla sorte della sede milanese del Centro Sperimentale di Cinematografia, attivo presso la nuova sede della Manifattura Tabacchi in viale Fulvio Testi a Milano. Lo stanziamento di Regione Lombardia per la scuola fino al 2012 è stato di 800mila € ed è diminuito a 100mila per il 2013, cifra che ha potuto garantire il funzionamento fino alla fine di marzo, data di conclusione della convenzione siglata tre anni fa.
Ora il CSC ha, di fatto, bloccato l’attività e attende che possa essere siglata una nuova convenzione in tempi il più possibile rapidi. Sarebbe anche auspicabile che il periodo del prossimo contratto possa essere prolungato fino a 5 anni, per consentire una programmazione più adeguata e una maggiore traquillità nel proporre iniziative formative anche per le maestranze audiovisive presenti sul territorio lombardo.
Nella precedente legislatura Formigoni si era dotato di un Sottosegretario al cinema la cui struttura rischiava di costare una cifra analoga a quella stanziata annualmente per il settore cinematografico lombardo. Mi auguro che le poche risorse a disposizione possano essere d’ora in poi concentrate sulle attività realmente necessarie al sostegno e al rilancio dell’industria audiovisiva, capace, tra l’altro, di creare un significativo indotto sui territori dove opera.

Il settore radiotelevisivo sta attraversando un periodo nerissimo in Lombardia, con molte aziende sull’orlo della chiusura o costrette alla cassa integrazione o a licenziamenti. Non è facile immaginare interventi tempestivi ed efficaci, ma la Regione non può far finta di nulla.
L’industria audiovisiva, ben fotografata dal nuovo portale della Lombardia Film Commission, sta reggendo meglio e mostra anche dei profili anti-ciclici (in grado cioè di svilupparsi anche in un periodo di crisi). Non possiamo farle mancare il sostegno politico e concreto della regione secondo uno schema che possa incentivare davvero le produzioni audiovisive e che vada oltre il finanziamento statale alle opere cinematografiche che, nel corso degli anni, ha dimostrato tutti i suoi limiti (con quasi l’80% dei prestiti agevolati alle case di produzione che non sono mai stati restituiti allo Stato).
Nella speranza che in Lombardia non si debba più assistere a vicende come come quella del kolossal-flop di sapore leghista “Barbarossa” che, costato 30 milioni di Euro, con tanto di finanziamenti statali (1,6 milioni), ha incassato nelle sale poco più di 1 milione di Euro.

Un commento su “Il cinema può essere una risorsa per la Lombardia?

  1. paola ferrari

    Mi pare che questo commento colga nel segno. Penso che sia necessario procedere ad un coordinamento delle imprese, soprattutto delle piccole e piccolissime imprese del settore. Il centro di cinematografia potrebbe vivere anche grazie alle integrazione delle imprese.
    A Lei il compito di attivare il confronto. A noi il compito di mettersi a sua disposizione affinché cio’ avvenga.
    Promuova un incontro con le aziende e con i professionisti

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