Tra nuovo e vecchio

2 Marzo 2013 di fabio pizzul

Ormai sta girando in rete in modo virale, soprattutto attraverso Facebook. E’ un estratto del discorso di Adolf Hitler del 4 aprile 1932, una settimana prima delle elezioni che gli consegneranno la maggioranza nel Reichstag. A voi ogni considerazione. Certo che le assonanze sono inquietanti.
Il tema di fondo mi pare legato alla dimensione etica della politica: servizio per il bene di tutti o ricerca della propria affermazione personale?

“…i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi… chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili!
Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba!
Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico…noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta.
E’ un movimento che non può essere fermato… non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta..noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…”

La storia non si ripete, ma dalla storia è necessario cogliere gli spunti per non ripetere gli errori del passato. L’Italia del 2013 non è la Germania del 1932. Ma un piccolo esercizio di memoria è sempre utile, se non altro per misurare le proprie parole e provare a rendere le proprie azioni utili ai cittadini e non solamente alla propria autostima o autoaffermazione.
Vale per tutti, partiti o movimenti che ci si voglia definire.

7 commenti su “Tra nuovo e vecchio

  1. Marco

    Il piccolo esercizio di memoria dovrebbe essere accompagnato anche dal discorso originale. Strano a dirsi, non se ne trova traccia in rete. Ciò non toglie, a prescindere dal giornalettismo (la mancata citazione delle fonti – dove? quando fu pronunciato? in che occasione e data?), che fatti, corsi e ricorsi storici, buttati li come se fossero un etto di mortadella lasciano sempre il tempo che trovano e lasciano il retrogusto della bagarre fine a se stessa più che della ricerca della riflessione.

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      1. Marco

        Traduzione in italiano parecchio arrangiata se la traduzione in inglese è corretta. Cosa che da credito alla tesi che corsi e ricorsi storici senza citare la fonte non sono uno spunto di riflessione ma anzi.
        Senza contare che l’adattamento alla situazione attuale è penoso e va a screditare in maniera indegna l’intelligenza delle persone.

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  2. paolo cacciamani

    Ti converrebbe stare attento alla traduzione del discorso, non è precisa. Poi non mi sembra che nelle intenzioni del movimento ci siano leggi razziali e discriminatorie, tutt’altro no?

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  3. Marco

    Fatti i distinguo e le precisazioni del caso col tempo presente, che lo stesso Pizzul fa in chiusura, mi pare che una qualche forma di preoccupazione a ridosso delle situazioni politiche instabili sia doverosa. E non mi riferisco, come fanno i commenti, al movimento cinque stelle, ma piuttosto al partito dei pirati e a quello degli indignados. Non dmentichiamo che in Germania tra poco si vota. Infatti non mi pare che nella riflessione sia citato un movimento specifico.

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  4. loredana

    Io credo che la similitudine di cui si parla non sia da leggere nelle singole parole, ma nella sua manifestazione.
    Purtroppo l’inquietudine e’ come il profumo: i nasi piu’ fini lo sanno cogliere nelle sfumature, stabilendone la durata, la permanenza, il tasso alcolico e la fragranza… quelli piu’ grossolani sanno dire solo mi piace o non mi piace.

    Auguri a tutti.
    Loredana

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    1. Marco

      Potrei ritenere il tuo un valido punto di vista se il termine di paragone fosse stato Pietro Gambadilegno e non Hitler.. e se la traduzione non fosse stata volutamente, a quanto pare, forzata..

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