Interessante e partecipato incontro quest’oggi nella sala convegni dei Frigoriferi Milanesi, in via Piranesi a Milano. Su iniziativa del gruppo scuola del PD milanese si è discusso a partire dal titolo “Per la scuola. Autonomia, innovazione, equità e merito”. Hanno partecipato, tra gli altri, la responsabile nazionale scuola del PD Francesca Puglisi, l’onorevole De Biasi, la senatrice Adamo, il responsabile scuola del PD Lombardo Marco Campione ed Emanuele Contu, coordinatore del gruppo scuola di Milano.
Al termine dell’incontro ho provato tirare qualche sintesi del ricchissimo dibattito. Ecco qualche mio appunto.
E’ necessario promuovere un sempre più stretto collegamento tra scuola, mondo del lavoro e territorio.
No a centralismo, sia romano o regionale, sì all’autonomia delle scuole come comunitá che producono sapere, integrazione, competenze e lavoro.
Bisogna costruire servizi per scuole autonome e ipotizzare una legge per rappresentanza delle scuole autonome (non delle componenti delle scuole) per arrivare alla partecipazione di queste rappresentanze alla gestione
Formazione professionale – necessario puntare su qualificazione dei percorsi, orientamento, programmazione, tutoraggio in uscita (vedi proposta di Dell’Aringa su adozione dei giovani), valutazione indipendente
Nel programma di Ambrosoli si parla di formazione terziaria legata al territorio e non alle dinamiche universitarie
Sulla scuola la regione non ha grandi competenze, almeno fino a quando non verranno trasferite attribuzioni previste dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Nel frattempo è possibile tracciare alcune possibili linee di azione:
– visione sussidiaria nell’ottica dell’autonomia (cfr dimensionamento)
– cura e modernizzazione del patrimonio edilizio
– intervento organico e accompagnato sulle nuove tecnologie (generazione web o spot web?)
– sistema scolastico pubblico (statali e paritarie): obiettivo innalzamento della qualitá dell’offerta formativa sul territorio
– sistema dotale (escamotage per superare mancanza di competenze):
~ coniugare obiettivo qualitá dell’offerta e sostegno alle fragilitá
~ non penalizzare enti locali saltando direttamente alle famiglie (diritto allo studio)
~ libertá di scelta per allargare opportunitá di accesso e non per sostenere chi non ha bisogno (anche se gradisce) o per far sì che le rette aumentino
~ praticamente: riequilibrio criteri di valutazione del reddito, progressivitá più accentuata, ancoraggio al merito e attenzione alla fragilitá
In conclusione, per rilanciare l’attenzione sulla scuola occorre:
Coordinare, stimolare, valorizzare sistema formativo e raccordarlo con altri “mondi” regionali dal lavoro alla cultura, dal volontariato allo sport…
Investimento formativo (anche nella ricerca locale e territoriale nella e per la scuola), su studenti e insegnanti, va capitalizzato e non disperso.