Le mafie investono nell’economia legale inquinando il libero mercato. E’ quanto si legge sull’abstract di uno studio presentato ieri dall’Università Cattolica di Milano dal titolo: “Progetto Pon Sicurezza 2007-2013. Gli investimenti delle mafie”. I dati, raccolti e analizzati grazie alla collaborazione del Ministero dell’Interno, confermano una presenza significativa degli investimenti mafiosi in Lombardia, in particolare della ‘Ndrangheta, come del resto le indagini della magistratura anche nei palazzi regionali hanno dimostrato.
Tra gli investimenti prediletti vi sono da un lato gli immobili, per uso personale dei boss e per incrementare la reputazione sociale più che per fare speculazione economica. Altro investimento prediletto quello nelle aziende, soprattutto nei settori a bassa tecnologia, alto impiego di manodopera e collegati alle risorse pubbliche.
In generale, l’obiettivo che le mafie si prefiggono per i loro investimenti non è il profitto, ma quello del controllo sociale da un lato e del riciclaggio del denaro sporco dall’altro. Ne risulta che, anche per mala gestione, gli investimenti mafiosi producano profitti inferiori alla media rispetto alle stesse attività svolte da concorrenti non malavitosi.
Lo studio ha permesso anche di elaborare un sistema di valutazione del rischio utile per misurare e prevenire la penetrazione mafiosa nelle attività economiche e nei territori, uno strumento utile che mi auguro possa aiutare amministratori e autorità preposte a debellare uno dei principali soggetti responsabili delle difficoltà competitive del nostra paese.
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