PARTITI, ALLARME ROSSO

11 Aprile 2012 di fabio pizzul

Per farmi un po’ del male e contribuire al grigiore della giornata, mi sono letto stamattina il Rapporto sulla trasparenza del finanziamento ai partiti italiani, pubblicato una decina di giorni fa dal Greco, il Gruppo di Stati contro la corruzione, promosso dal Consiglio d’Europa. Da segnalare come l’Italia abbia siglato i protocolli relativi alla corruzione e alle leggi contro la criminalità rispettivamente nel 1999 e nel 2003, ma non li abbia ancora ratificati.

Il testo completo del rapporto GRECO

La  lettura del Rapporto suscita un misto di rabbia e sconforto e che inchioda i partiti italiani alla necessità di dare al più presto un chiaro segnale di rinnovamento e di trasparenza dei meccanismi con cui prendono soldi dallo Stato.

Provo ad offrirvi qualche piccolo saggio di quanto è racchiuso nelle trentadue pagine del rapporto.

Al punto 132 del documento, dopo pagine di ampia descrizione sulle regole vigenti in materia, si dà conto dell’ammontare delle somme erogate ai partiti italiani tra il 1994 (anno dell’entrata in vigore dell’attuale normativa) e il 2008. La cifra globale è di 2.253.612.233 €, a fronte di spese effettive dei partiti beneficiari fissate in 570.000.000 €. La differenza, a favore delle casse dei partiti (o di chi aveva le chiavi della cassaforte), è pari a 1.674.612.233 €. Avete letto bene. Si parla in miliardi. Cifre da capogiro.

A fronte di queste cifre non spese e finite chissà dove, nella migliore delle ipotesi in investimeni patrimoniali, sapete che cosa é accaduto in termini di controlli e sanzioni? Praticamente nulla. Al punto 119 il Rapporto racconta come dal 1997 al 2009 ben 91 partiti siano stati trovati in posizione irregolare in base alle normative vigenti, ma solo 6 di questi sono stati effettivamente sanzionati con la sospensione dei rimborsi. Gli altri se la sono cavata, nella maggior parte dei casi, perché scomparsi.

Anche sul fronte dei controlli della Corte dei Conti non è che si possa stare più allegri. Dal 1996 ha dato avvio a 17 procedimenti di infrazione, solo 9 dei quali sono arrivati a conclusione con ammende per complessivi 51.645 €. Un solo procedimento è stato avviato per finanziamento illecito di campagna elettorale e ha portato all’astronomica multa di 5.146 €.

Fin qui la descrizione di quanto è successo dal 1994 a oggi.

Il Rapporto si spinge poi ad offrire alcune raccomandazioni all’Italia in ordine all’adeguamento delle regole per il finanziamento ai partiti.

Eccole in sintesi per come compaiono al n. 154 del documento:

– modificare le leggi sul finanziamento con particolare attenzione a: figura giuridica dei partiti, obblighi durante le campagne elettorali, trasparenza, controllo e sanzioni paragonabili a quelli di altri paesi europei (almeno per le elezioni europee), quadro legale chiaro e comparabile per l’intera materia;

– diminuzione della soglia per l’anonimato delle donazioni (attuale 20.000 per singoli candidati e 50.000 per partiti é ritenuto troppo elevata);

– stabilire regole più stringenti per la compilazione dei bilanci dei partiti anche a livello di emanazioni locali e di gruppi parlamentari;

– elaborare un approccio coordinato per la pubblicazione dei dati relativi ai bilanci e alle campagne elettorali dei partiti con numeri chiari e verificabili;

– introdurre regole chiare per un audit indipendente sui conti dei partiti;

– creare un’autorità indipendente con reali poteri di controllo e sanzione;

– rivedere le attuali sanzioni perché diventino effettive, proporzionali e dissuasive.

Il Rapporto termina dando tempo all’Italia fino al 30 settembre 2013 per offrire al GRECO una dettaglia relazione riguardo ai provvedimenti presi per tenere fede alle raccomandazioni.

Ginettaccio Bartali avrebbe commentato con il suo “tutto sbagliato, tutto da rifare”.

Il panorama è davvero sconsolante. E’ necessario però muoversi in fretta per evitare che la fiducia nei partiti arrivi a toccare quote ancora più basse del già allucinante 14% rilevato nelle scorse settimane.

Se i partiti vogliono sopravvivere alla frana, si dia subito corso alle promesse di cambio delle regole sul finanziamento arrivate in questi giorni a mezzo stampa.

Per rispondere davvero a GRECO nei tempi stabiliti.

Un commento su “PARTITI, ALLARME ROSSO

  1. Emanuele Contu

    Sarebbe interessante vedere la questione anche “dal basso”, cioé dal punto di vista dei militanti che fanno politica nei circoli, senza cariche elettive o incarichi di partito. All’interno del PD i circoli non ricevono nulla di quanto al partito viene assegnato come rimborso elettorale o in altre forme; al contrario, una percentuale piuttosto alta di quanto raccolto dai circoli con il tesseramento viene inviato alle strutture superiori. Nonostante il fatto che vivano in regime di autofinanziamento e contribuiscano al finanziamento del partito, i circoli lavorano e fanno politica quotidianamente sul territorio, dando un grande contributo alla vita democratica del nostro paese. E credo che la situazione non sia molto diversa negli altri partiti.
    E allora mi chiedo, a costo di passare per ingenuo: veramente abbiamo bisogno di tutto questo denaro pubblico per far funzionare degnamente i nostri partiti? O non ne basterebbe molto di meno?

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