Precisione nei tempi, rigore nei contenuti e programmazione di lungo periodo a Bruxelles sono la regola. Reduce da due giorni di visita istituzionale alle istituzioni europee con la Commissione Bilancio della Regione Lombardia, posso testimoniare come da quelle parti il clima sia davvero diverso da quello cui siamo stati abituati in Italia negli ultimi anni. La competenza dei funzionari è notevole e si parla con una prspettiva temporale che guarda già al 2020 e oltre.
Qui di seguito alcuni dati che fanno riflettere e un’interessante intervista.
Quasi l’80% delle leggi e dei provvedimenti nazionali sono attuazione e recepimento delle direttive e delle leggi europee. Per questo avere un confronto costante con l’Europa è di vitale importanza per la Lombardia e il suo sviluppo. Attivare con regolarità frequenti relazioni con parlamentari e funzionari europei è un buon modo per uscire dal chiacchiericcio nostrano e inserirsi a pieno titolo nel panorama internazionale che deciderà anche il nostro futuro.
Il Consiglio regionale ha da qualche mese un ufficio presso la delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles, un osservatorio importante e conveniente, visto che solo essendo fisicamente presenti nel cuore dell’Europa è possibile acquistare autorevoezza politica e capacità di intercettare i fondi che l’UE mette a disposizione.
Pensate che l’Italia contribuisce al bilancio comunitario con 15 miliardi euro all’anno, teoricamente se ne vede assegnare 9, ma ne usa, di fatto, solo poco più di 4,5. Anche questi semplici e banali numeri dimostrano come si debba guardare con molta più attenzione a Bruxelle e Strasburgo.
Vi propongo un’intervista che ho realizzato a Bruxelles a Michele Pasca Raimondo, alto funzionario UE ormai in pensione, sui rapporti tra Italia ed Europa.