Pareggio. Questo il risultato fortemente voluto dalla maggioranza al termine della più lunga seduta di Consiglio regionale dall’inizio della legislatura. Al termine della seduta notturna, la maggioranza (senza minoranze in aula) ha approvato la legge che prevede l’introduzione parziale e sperimentale di un meccanismo definito Fattore Famiglia per il pagamento delle prestazioni socio assistenziali. Questo il punto segnato dal Pdl, ma in particolare dall’assessore Boscagli e dal presidente Formigoni, non a caso presente in aula fino oltre mezzanotte. In precedenza, la Lega aveva portato a casa, nonostante l’ostruzionismo dell’opposizione, la legge Harlem, che ostacola la presenza di negozi etnici. La disponibilità a discutere realmente di Fattore Famiglia e di rilancio del commercio, almeno da parte del Pd, c’era tutta, ma le logiche che hanno accompagnato i due provvedimenti sono state altre.
Come PD abbiamo fatto il possibile per sottolineare le
contraddizioni di due provvedimenti che rischiano di essere delle bandiere più che innescare dello politiche realmente utili ai cittadini lombardi.
Per poter arrivare all’approvazione delle due leggi nella stessa seduta, elemento fondamentale per blindare una maggioranza che ha più volte mostrato segnali di nervosismo, il presidente del Consiglio Boni ha forzato il regolamento facendo proseguire la seduta oltre il limite previsto della mezzanotte senza aver preventivamente convocato i capi gruppo. Peccato veniale e solo formale, dirá qualcuno, ma il rispetto del diritto della minoranza é sostanza e non solo forma. È legittimo che la maggioranza faccia valere la forza dei numeri, ma c’é modo e modo di farlo e quanto si é visto ieri in aula é sembrato più un affannoso tentativo di mantenere fragili accordi Lega Pdl che un reale sforzo di venire incontro alle esigenze dei lombardi. D’altronde, lo si é capito da tempo, Formigoni ha l’assoluta necessitá di recuperare smalto, autorevolezza e stabilitá e le grandi manovre di ieri sono servite soprattutto a dare l’idea, tutta da dimostrare, di una maggioranza solida e di un governatore ancora capace di offrire prospettive credibili per il futuro della Lombardia.