Un bel segnale per la cooperazione

19 Novembre 2011 di fabio pizzul

Restituire un ruolo strategico alla cooperazione internazionale può essere una carta vincente per il percorso che conduce ad Expo 2015. Su questo si sono trovati d’accordo tutti i relatori del convegno promosso dal Pd mercoledì sera al Pirellone sul tema: “la cooperazione internazionale verso Expo 2015”.

Il video completo del convegno
L’intervista a Sergio Marelli (Focsiv) su ministero della cooperazione e cammino verso Expo


Stefano Boeri, assessore con delega della giunta Pisapia a Milano all’Expo ha introdotto i lavori tracciando le linee di un cammino che deve vedere Milano capace di valorizzare fin da ora il proprio ruolo di città internazionale coinvolgendo in un progetto di reciprocità con i Paesi di origine i tanti nuovi milanesi già presenti in città. Secondo Boeri, la cooperazione internazionale può avere un ruolo chiave anche nella costruzione del quadro dei contenuti di Expo. L’assessore milanese ha parlato poi di tre movimenti che dovrebbero vedere la metropoli ambrosiana come protagonista nei prossimi mesi: la costruzione di reti internazionali in collaborazione con la cooperazione, una leadership mondiale sui temi dell’alimentazione e una valorizzazione del mondo che è già presente in una città ormai cosmopolita come Milano.
Il convegno è stato anche l’occasione per salutare la scelta coraggiosa del neo premier Monti che ha affidato al professor Andrea Riccardi l’inedito ministero della Cooperazione internazionale dell’integrazione. Secondo Sergio Marelli, segretario generale di Focsiv e vero e proprio punto di riferimento per le Ong italiane, quello offerto dal nuovo governo è un segnale importante riguardo la determinazione di non tirare i remi in barca sul fronte della politica e della cooperazione internazionale. I segnali degli ultimi mesi erano stati, secondo Marelli, molto preoccupanti con una Legge di stabilità che aveva dato il colpo finale ai fondi della cooperazione, ridotti di un ulteriore 55% e ormai pari a una cifra, 86 milioni di euro, che consente unicamente di pagare la macchina operativa ministeriale. In pratica, la cooperazione italiana è stata azzerata e rimangono solo le Ong a tenere alto, con i propri progetti e le proprie risorse autonome, il nome e il prestigio internazionale dell’Italia. Marelli ha anche ricordato che sono ormai alle porte almeno due appuntamenti internazionali decisivi: la conferenza di Durban sui cambiamenti climatici a dicembre e quella sullo sviluppo sostenibile a vent’anni da Rio a giugno. Due appuntamenti chiave per la politica estera italiana, ma soprattutto perla cooperazione, anche perché la sfida è quella di ripensare a un modello di sviluppo che possa davvero coniugare crescita, sostenibilità ed equità. Il rischio, altrimenti, ha sottolineato ancora Marelli, è che si utilizzi la tanto decantata green economy come una bella pennellata di verde su un paradigma di sviluppo ormai datato e insostenibile. Expo, in questo senso, è occasione straordinaria.
Il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia Paolo Alli, dal canto suo, ha ribadito l’impegno che ha visto la regione garantire alla cooperazione 56 milioni di euro negli ultimi 10 anni, ma anche ammesso che i fondi ora scarseggiano e che e’ necessario trovare nuove modalità di coinvolgimento di altri soggetti, prime fra tutte le fondazioni, che possano dare ossigeno e risorse alla cooperazione tutta. a proposito di Expo, Alli ha ricordato gli oltre 200 progetti di cooperazione avviati e ha sottolineato come il coinvolgimento dei paesi in via di sviluppo in diversi percorsi tematici dell’esposizione è una strada innovativa su cui lavorare ancora. Il sottosegretario Alli ha concluso offrendola disponibilità della regione a ragionare con il mondo della cooperazione per superare il momento difficile e costruire percorsi innovativi anche in vista di Expo.
Da Lele Pinardi, già presidente di Colomba, il coordinamento delle Ong lombarde, è giunto infine un appello a costruire nuove relazioni tra istituzioni e soggetti della cooperazione: con la crisi, secondo Pinardi, si è percepito un chiaro arretramento della politica sulla questione centrale della lotta alla povertà e dello sviluppo internazionale. Il problema non è la sopravvivenza delle Ong, ma quello dei loro partner in giro per il mondo, dei progetti iniziati e delle tante relazioni costruite che hanno garantito un grande prestigio internazionale all’Italia. La cooperazione può contribuire a ricostruire fiducia nel nostro Paese e i primi passi del nuovo governo sembrano andare in questa direzione. Per quanto riguarda Expo, ha concluso Pinardi, deve essere l’occasione per trasformare in atti concreti le tante pacche sulla spalla che la cooperazione ha ricevuto negli ultimi anni.
Un convegno denso di contenuti e di prospettive che rappresenta un primo importante passo di un cammino che deve riportare al centro del dibattito pubblico e politico anche i temi internazionali. Lo chiede con chiarezza una situazione internazionale che ha visto l’Italia sempre più emarginata e snobbata. Quello della cooperazione internazionale, ha concluso Pizzul, non è un lusso, ma un investimento strategico, tanto più per una regione come la Lombardia che ha sempre rappresentato un ponte tra Italia e resto del mondo. La discussione sul bilancio del 2012 che è ormai iniziata dovrà tenere conto anche di questi temi, perché, al di là delle necessarie infrastrutture, Expo 2015 deve diventare anche una grande occasione per riflettere sui temi che la cooperazione internazionale ha sempre presidiato e sostenuto.

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