Potrà sembrarvi una questione molto tecnica o settoriale, ma voglio parlarvi di tariffe di escavazione.
Martedì scorso il Consiglio regionale ha approvato, con l’astensione Partito democratico, l’aumento delle tariffe di escavazione per i materiali utilizzati in edilizia e nei lavori pubblici.
Gli aumenti più significativi riguardano sabbia e ghiaia, portati da 0,44 euro a metro cubo a 0,70. Meno di quanto aveva deliberato all’unanimità la Commissione ambiente solo un mese fa prtando a 1 euro una tariffa per la ghiaia ferma dal 2008.
Le tariffe proposte dalla Giunta Formigoni e approvate dalla maggioranza sono distanti da quanto aveva proposto il PD in commissione. L’aumento di 0,26 euro a metro cubo per il materiale piu’ utilizzato e di pochissimo per gli altri, dopo tre anni di tariffe bloccate, non può essere considerato soddisfacente.
Il provvedimento approvato in consiglio è comunque un primo passo per garantire ai comuni maggiori risorse e per favorire un nuovo modo di guardare al territorio con il criterio della riduzione del consumo di suolo grazie al riciclo dei materiali inerti, come già avviene in altri Paesi europei.
Che cosa è accaduto nel “tragitto” tra la commissione e l’aula?
Non saranno mancate, di sicuro, le pressioni delle aziende legate al mondo dell’edilizia.
Dobbiamo però intenderci su un criterio generale: legittimo chiedere che non vengano penalizzati operatori di un settore duramente colpito dalla crisi, ma fondamentale anche invertire una tendenza che negli ultimi anni ha portato a una sorta di saccheggio del territorio. Un solo esempio per dare l’idea di quello che accade: parecchi camion di ghiaia attraversano ogni giorno la frontiera italo svizzera perché i costruttori elvetici (o italiani che lavorano in svizzera) hanno fin qui approfittato dei prezzi italiani, evidentemente molto convenienti. Utilizzare qualche strumento per disincentivare operazioni di questo tipo mi pare doveroso.
Una preoccupazione prima di dare spazio ai numeri: le aziende del settore dell’edilizia non scarichino sui cittadini acquirenti finali delle case o sui committenti dei lavori pubblici i maggiori costi che, pur se indubbi, non pare mettano a rischio una redditività che negli anni passati è stata molto evidente.
Ecco le nuove tariffe (tra parentesi le vecchie):
sabbia e ghiaia 0,70 euro/mc (0,441)
argilla 0,55 euro/mc (0,50)
torba 1,65 euro/mc (1,522)
pietre ornamentali 5,30 euro/mc (3,532)
rocce a usi industriali 0,49 euro/mc (0,441)