Sono ancora choccato dalle immagini delle guerriglia urbana di ieri a Roma.
La violenza bestiale, gratuita e folle che si è abbattuta sul centro della capitale mi lascia sbigottito.
Al di là del milione di euro abbondante di danni e del centinaio di feriti, resta l’amarezza per una protesta pacifica e sacrosanta che è stata vanificata e sfregiata irrimediabilmente da un gruppo di violenti alla sistematica ricerca di visibilità e contro tutto e tutti.
Ho apprezzato la condanna corale e sostanzialmente senza distinguo che si è manifestata in queste ore.
Rimane una domanda: perché è accaduto solo in Italia?
Che cosa c’è di oscuro e non risolto nel nostro Paese che permette l’esplodere di queste fiammate di violenza?
Chi e perché protegge questi violenti?
Perché non riusciamo a isolarli e a bloccarli?
Mi auguro che ci possa essere, anche in Parlamento, un confronto serio e scevro da strumentalizzazioni per tentare di trovare una strada per evitare “spettacoli” come quello visto ieri a Roma.
La prima strada, mi sembra, debba essere quella di dare risposte ai giovani riguardo il loro (che è poi anche il nostro) futuro.
Perché ci sia sempre meno spazio per i violenti e per la violenza.
Una violenza che fa male a tutti
16 Ottobre 2011 di fabio pizzul
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