Dal 2009 la Lombardia ha una legge regionale per la mobilità ciclabile. Un’importante occasione per promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di locomozione alternativo. La legge, per gli anni 2009 e 2010 ha visto lo stanziamento di 11 milioni e 300mila euro, una cifra molto importante che è stata convogliata soprattutto per la valorizzazione dei grandi percorsi ciclabili extraurbani, per collegare la rete lombarda alle grandi direttrici nazionali ed europee. Un progetto affascinante, che permette di immaginare una rete di itinerari cicloturistici che possono portare alla scoperta delle principali bellezze naturalistiche e artistiche della regione.
La legge prevede però un secondo campo di intervento che, secondo la relazione annuale della Giunta sull’attuazione delle legge stessa, si può così riassumere: “migliorare la qualità della vita in ambito urbano, considerando prioritari gli aspetti di intermodalità (spostamenti casa lavoro/scuola)”.
La relazione della Giunta prosegue con queste parole: “il lavoro fin qui svolto ha riguardato soprattutto il punto 1 e quindi i grandi itinerari”.
La scelta fatta dall’amministrazione regionale è legittima, perché pone la Lombardia sulla scia dei grandi progetti internazionali per il turismo ciclabile, non vorrei che finisse però per assomigliare troppo alla brioche offerta quando c’è bisogno di un sostanzioso e meno raffinato panino al salame. Mi spiego: favorire l’utilizzo della bicicletta nel tempo libero è sacrosanto, ma per cambiare davvero le sorti della mobilità lombarda forse la scelta più coraggiosa avrebbe dovuto essere quella di investire nella mobilità cittadina.
Niente è perduto, ovviamente, ma ritengo che la nuova strategia per la mobilità ciclabile debba puntare decisamente sulla dimensione cittadina e metropolitana per incentivare l’uso quotidiano della bici, unica strada per smuovere davvero la pessima e inveterata abitudine di utilizzare sempre e comunque l’automobile.
Nel bilancio del 2011 i fondi sono nettamente calati assestandosi intorno al milione di euro per la realizzazione di piste ciclabili, ma crollando a zero per quanto riguarda il contributo allo sviluppo della mobilità ciclistica.
L’assessore Cattaneo, in sede di discussione di bilancio, ha promesso che ci saranno ulteriori risorse nel momento in cui si discuterà dell’aggiornamento del Piano regionale della mobilità ciclistica. Il provvedimento dovrebbe arrivare in Consiglio entro l’autunno. La manovra aggiuntiva estiva non fa ben sperare, visto che lo stesso Cattaneo ha dichiarato che, se verranno mantenuti gli attuali tagli, in Lombardia rischiano di non poter circolare più del 40% dei treni. Se tanto mi dà tanto, per chi vuole promuovere la bicicletta ci sarà ancora tanto da pedalare e in salita!
In Lombardia c’è tanto da pedalare…
13 Settembre 2011 di fabio pizzul
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