Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un’Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta, nota come “dichiarazione Schuman”, è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea. Questa giornata (Festa dell’Europa) del 9 maggio è diventata un simbolo europeo che, insieme alla bandiera, all’inno, al motto e alla moneta unica (l’euro), identifica l’entità politica dell’Unione Europea.
Ma che cosa c’è da festeggiare oggi in Europa?
Al vertice, tenutosi a Milano nel 1985, i capi di Stato e di governo dell’Unione europea decisero di festeggiare questa data come Giornata dell’Europa. Oggi, questa ricorrenza rappresenta l’occasione di ricordare la strada percorsa che iniziò con un progetto ambizioso e soprattutto innovativo sia dal punto di vista storico che politico. Gli Stati europei si sono uniti liberamente e democraticamente condividendo i principi comuni di pace e solidarietà che hanno fatto crescere l’Unione europea sino a diventare un’istituzione che conta, ad oggi, 27 Paesi membri. Dal 1950 l’integrazione si è ulteriormente sviluppata includendo, oltre all’ambito economico, anche quello sociale. I grandi cambiamenti che si sono susseguiti negli anni, hanno influenzato la vita di tutti i cittadini d’Europa, tanto che oggi essere cittadini europei significa maggiore partecipazione e maggiore promozione dei propri interessi. L’Europa è ancora in costruzione, i traguardi da raggiungere sono ancora molti, ma gli strumenti a disposizione sono sempre più efficaci ed efficienti grazie ad una coesione degli Stati solida e duratura.
Tutto passa dalla volontà degli Stati membri che in questi ultimi mesi sembrano più preoccupati di difendere la propria sovranità che di cederla in modo sempre più preciso all’Europa.
Eppure il mondo intero ha bisogno di un’Europa più unita e più capace di proporre i propri valori fondanti come occasione per costruire pace e sviluppo.
Lo slogan della festa 2011 intende significativamente rivolgersi più ai cittadini che ai Governi: know your rights, use your rights – conosci i tuoi diritti, usa i tuoi diritti. La cittadinanza europea è ancora per molti versi da costruire, ma passa dalla nostra voglia di andare oltre la pura e senplice dimensione individualistica e utilitaristica.
Milano è città europea per vocazione e per storia, ma negli ultimi anni la vediamo rinchiusa nei propri confini amministrativi e culturali.
Una città che costruisce paure e promuove divisioni si allontana dall’Europa.
Una città che crea legami e valorizza l’apporto di tutti costruisce ponti solidi per un’Europa più unita.
Al di là della bandierine sui tram, Milano ha bisogno di sentirsi più europea.
Per non avere paura e per provare a guardare con più fiducia al futuro.
Auguri Europa e… Auguri Milano, perché qualcosa cambi davvero.