Una mozione, approvata quasi all’unanimità, impegna la giunta regionale a prevedere anche per il 2011 i finanziamenti per le scuole materne paritarie lombarde.
Nel bilancio di quest’anno la casella relativa al contributo agli asili paritari, quelli parrocchiali e delle associazioni per intenderci, riportava uno sconsolante «zero». Dagli 8 milioni e rotti dello scorso anno si piombava a un imbarazzante nulla di fatto che andava a sommarsi alle riduzioni e ai cronici ritardi dei fondi statali e alle difficoltà dei comuni ad assicurare il consueto sostegno (in alcuni casi molto sostanzioso).
Qualcuno, come ha fatto l’Idv in aula, potrebbe gridare allo scandalo e lanciare strali contro una regione che finanzia i privati e affama la scuola pubblica, ma in questo caso mi pare che la situazione sia molto diversa. Le scuole dell’infanzia paritarie svolgono un imprescindibile ruolo pubblico nel garantire la possibilità di avere asili anche dove quelli statali non esistono o non sarebbero mai in grado di assicurare tutti i posti necessari alle famiglie del territorio. Nel campo della scuola dell’infanzia non c’è alcuna contrapposizione o rivalità tra paritarie e statali, ma una felice integrazione che consente di avere un’offerta formativa non ancora completa, ma più vicina alle esigenze del territorio.
La stessa mozione approvata in consiglio spiega bene come il sistema pubblico dell’istruzione non possa prescindere dalla scuola statale e possa garantire spazi adeguati agli istituti paritari, lasciando perdere qualsiasi contrapposizione ed evitando accuratamente una polemica sterile e dannosa nei confronti delle scuole statali che rimangono l’architrave del nostro sistema formativo (guai se non fosse così). Le improvvide affermazioni del nostro premier sulla scuola statale e i continui tagli nei suoi confronti sono segni di una forte miopia e di una incapacità di guardare al futuro con la giusta ottica, ovvero quella di costruire competenze adeguate per poter reggere la sfida dell’innovazione e dello sviluppo. Di fronte a 4,5 miliardi all’anno di tagli al sistema scolastico non si può non essere preoccupati e i fondi che la mozione chiede di ripristinare non sono che una piccola goccia. Il segnale però è simbolicamente forte e dice come sull’istruzione non si deve tagliare.
Di fronte all’approvazione della mozione, l’assessore alla formazione Rossoni, visti tra il pubblico i rappresentanti della FISM (la federazione delle scuole dell’infanzia paritarie cattoliche), si è affrettato a dire come la giunta avrebbe comunque garantito i fondi dello scorso anno. Sarà anche vero, ma, una volta tanto, il consiglio, PD in testa, è arrivato prima della giunta.
La giunta trovi i soldi per le materne
20 Aprile 2011 di fabio pizzul
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