Il vento che cambia era davvero palpabile sabato 16 aprile al Palazzo Stelline. Tutto esaurito per ascoltare gli interventi di Stefano Boeri, Andrea Fanzago, Marco Granelli, Maria Grazia Guida e Giuliano Pisapia sui temi della casa, della famiglia e dell’associazionismo. Milano è stata amministrata sin qui creando emergenze cui far seguire misure straordinarie dal grande impatto mediatico: l’emergenza freddo, l’emergenza caldo, l’emergenza inquinamento, l’emergenza sicurezza e chi più ne ha più ne metta. Come se non fossero caratteristiche strutturali che tanti anni di Lega e PDL al governo non hanno risolto. La Giunta Moratti vi ha aggiunto poi la capacità di smembrare le reti imprenditoriali e sociali della città favorendo la divisione piuttosto che l’unità. E lo vediamo nell’Expo, anch’esso trasformatosi da opportunità strategica di sviluppo in emergenza da commissariare: tutti contro tutti, senza idee e senza progetti, a difendere solo i propri interessi. Ha concluso i lavori del dibattito Rosy Bindi, capace di interpretare il senso di una nuova unità. Parafrasando il suo intervento direi che è da Milano che partirà il rinnovamento del Paese, come è già avvenuto in passato. Giuliano Pisapia, l’uomo che Romano Prodi voleva Ministro della Giustizia, sta giocando una partita altamente simbolica che potrebbe innescare un cambiamento non solo per la nostra città, ma per l’intera Italia. I sondaggi lo confermano. La Moratti lo sa. Lo stesso Berlusconi ne è cosciente e ha deciso di alzare i toni e di impegnarsi in modo del tutto particolare proprio a Milano.
Nelle prossime quattro settimane si gioca una partita molto importante.
Magari per qualcuno che si riconosce nel centro sinistra Pisapia può non essere il candidato ideale, ma in questo momento è lui che bisogna sostenere per tentare di dare quel segnale di cambiamento che larga parte degli italiani ormai si aspetta.
Milano guiderà il cambiamento del Paese
18 Aprile 2011 di fabio pizzul
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