Mentre i partiti sono impegnati nella compilazione delle liste elettorali per le prossime amministrative e i singoli candidati già si danno battaglia a colpi di faccioni sui muri di Milano, alcune realtà del cattolicesimo ambrosiano propongono un’interessante iniziativa: un decalogo per la politica milanese.
Una paginetta o poco più con dieci punti che ogni candidato non può permettersi di trascurare.
Il documento parla di dimensione etica e impegno istituzionale e li coniuga lungo tre direttrici: la solidarietà, l’orizzonte europeo e la dimensione metropolitana.
Commentandoli con alcuni amici, mi sono lasciato scappare una considerazione che riguarda l’ovvietà dei punti presentati dal testo.
Eppure, visto quello che sta accadendo, non c’è nulla di più rivoluzionario di parole semplici che fino a qualche anno fa potevano sembrare, appunto, banali.
Un grazie sincero, allora, agli amici che hanno proposto il decalogo e un impegno: rileggerlo ogni tanto per verificare se quanto da politico sto facendo risponde alla logica proposta dai dieci brevi punti.
Mi aspetto che i candidati consiglieri comunali e, soprattutto, sindaci di Milano offrano un riscontro a questo opportuno e prezioso decalogo.
Attendo fiducioso.
P.S.
Mentre alcuni cattolici si preoccupano, con grande senso di laicità, di proporre una riflessione sull’etica della politica e dell’amministrazione, c’è chi pensa opportuno scrivere ai parroci di Milano per chiedere loro di indicare giovani candidati da inserire nelle liste. Leggere qui.?
Poveri noi! Ma i parroci non dicono niente?
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