Dematerializziamo o no? Atto secondo.

20 Gennaio 2011 di fabio pizzul

Come ho già avuto modo di scrivere su questo blog, il 13 luglio il presidente del Consiglio Regionale Davide Boni ha inviato una comunicazione riguardante la “dematerializzazione degli atti”. La missiva recita:

In relazione all’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 31 del Regolamento generale, l’Ufficio di presidenza ha approvato la deliberazione n. 142 del 9 giugno 2020 concernente le linee guida per la dematerializzazione degli atti e l’utilizzo della posta elettronica e il Segretario generale, con successivo decreto n. 999 del 29 giugno 2010, ha approvato un documento organizzativo per la dematerializzazione degli atti nel processo legislativo.

Tradotto significa che dall’approvazione in poi gli atti e le comunicazioni del Consiglio dovrebbero essere inviate solo per posta elettronica e non più stampate su carta. Molto bene perchè, lo scrissi allora e lo ribadisco oggi, “vi assicuro che la valanga di carta che riempie ogni giorno la casella del consigliere regionale è di dimensioni ragguardevoli ed eliminare, per quanto possibile, questo spreco è cosa buona e giusta”. Puntuale come in luglio, però, ecco arrivare un volumozzo di 729 pagine (erano 516 a luglio) intitolato La Giunta ha fatto. Il tomo raccoglie i lanci dell’agenzia di informazione della Giunta Lombardia Notizie da ottobre a dicembre 2010 questa volta. Stampato internamente, il volume è stato consegnato a tutti gli 80 consiglieri e, presumo come allora, a qualche altro destinatario. Rifaccio con voi il calcolo aggiornato. Poniamo ne abbiano stampate 100 copie (stiamo bassi!): numero totale di fogli utilizzati (729:2)x100 = 36.450. Siamo ben oltre le 52 risme di carta da 500 fogli calcolate sulle pagine del volume di luglio. Dal momento che tutti i lanci di Lombardia notizie vengono recapitati quotidianamente (via mail) a ogni consigliere e settimanalmente raccolti in “LombardiaNotizie 7 – settimanale dell’Agenzia di Stampa della Giunta regionale”, fascicolo mediamente di una trentina di pagine realizzato da Arti Grafiche Fiorin Spa, azienda regolarmente aggiudicataria di un bando (rinnovato senza gara, come prevede una normativa europea) e stampatrice del bollettino della CdO, che motivo ha la Giunta di perpetuare questo spreco? La morale che segnalavo a luglio resta valida ed evangelicamente fondata: “non sappia la destra ciò che fa la sinistra. O meglio: se il Consiglio dematerializza, la Giunta ama la materia concreta e rilancia sulla stampa” (cfr. post del 16 luglio 2010: Dematerializziamo o no?)

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