Le cronache sindacali di questi giorni sono monopolizzate dalla vicenda di Mirafiori con un lungo e duro braccio di ferro a distanza tra azienda e Fiom.
Non vanno però dimenticate le moltissime situazioni di crisi che impegnano rappresentanze sindacali e aziende piccole e grandi in lunghi confronti e trattative per non rendere drammatica la situazione di decine di migliaia di lavoratori. Gli ammortizzatori sociali sono un fatto altamente positivo, ma rimangono pur sempre interventi di emergenza che non possono venire considerati una soluzione definitiva.
Tra tante situazioni complicate e difficili, c’è anche qualche vicenda che propone soluzioni incoraggianti, se non proprio positive.Ho già avuto occasione di parlare in questo blog dell’Italtel di Castelletto Ticino, sottolinenando la positività dei contratti di solidarietà che hanno consentito integrazioni salariali a molti dipendenti cassintegrati grazie all’impegno di coloro che erano rimasti al lavoro. Parlo ancora della vicenda Italtel per sottolinearne uno sviluppo positivo: lo scorso 5 gennaio è stato raggiunto un accordo per tentare di sbloccare una situazione che rischiava di non offrire alcuna prospettiva ai lavoratori. Nel comunicato (Italtel – comunicato unit – 10-01-2011) trovate i dettagli dell’ipotesi di accordo che verrà sottoposta al giudizio dei lavoratori da oggi al 14 gennaio. Come tutti i documenti frutto di lunghe trattative, l’accordo ha aspetti positivi ed elementi problematici, ma rappresenta di certo un buon punto di mediazione per una situazione che solo qualche mese fa sembrava senza via d’uscita.
Lo stesso referendum, a differenza di quanto sta accadendo a Mirafiori, si apre con toni meno aspri e contrappositivi. Certo, i numeri e la portata simbolica dell’azienda sono ben diversi, ma la vicenda Italtel, meno appetibile per la grande stampa, mi pare indichi come sia ancora possibile mettere al centro dell’impegno di azienda e sindacati l’interesse dei lavoratori. Nella speranza che la fine della crisi possa davvero, prima o poi, manifestarsi e offrire nuove prospettive a molte aziende ora in crisi.
Non solo FIAT
11 Gennaio 2011 di fabio pizzul
Lascia un commento