Si sta per concludere l’anno europeo dedicato alla lotta contro le gravi forme di emarginazione. Se dovessimo guardare alle vicende che hanno accompagnato il 2010 milanese, non dovremmo essere molto allegri: dall’infinita vicenda dei Rom alle proteste dei senza lavoro, dalla morte di vari senza dimora al dramma della solitudine dei grandi anziani molte sono le situazioni limite che vive una grande metropoli come Milano.
L’Italia è fanalino di coda in Europa nella spesa sociale contro la povertà e non ha ancora saputo elaborare proposte capaci di dare una svolta alle proprie politiche contro l’emarginazione. Da varie parti si sta ragionando di strumenti come il reddito minimo di inserimento, ma la politica è colpevolmente silente, anzi, rischia di raccontarci altro, come spiega bene in un passaggio del suo libro “Poveri, noi” Marco Revelli: “ Mentre la grande narrazione mediatico-politica ci collocava nelle sfere alte della graduatoria europea, tra i primi per capacità di produzione di ricchezza e di consumo, per benessere e coesione sociale, noi ci accomodavamo sempre più stabilmente al fondo, tra gli ultimi. Quella che ci era stata presentata come una marcia trionfale d’ingresso nel mondo ipermoderno della globalizzazione felice, si rivelava in realtà come una modernizzazione regressiva: un processo di decostruzione di antiche risorse economiche, sociali, umane solo in parte – in minima parte – sostituite da nuovi assets suscettibili di futuro” (pg. 37).
Ed ecco allora, racconta efficacemente Revelli nel suo libro, comparire i working poors, i poveri con un lavoro, o un ceto medio che rischia di scivolare sotto la soglia della povertà, o ancora i giovani condannati ad arrancare. Di fronte a tutto questo si manifesta una sorta di “avarizia” della politica, ovvero una cronica incapacità di programmare interventi efficaci per spezzare l’inesorabile crescita delle disuguaglianze e della povertà.
Mentre vi consiglio, se in questi giorni avete un po’ di tempo, la lettura del libro di Revelli (“Poveri,noi – Einaudi), vi do anche una buona notizia: durante la sessione di bilancio del 21 e 22 dicembre il Consiglio Regionale lombardo ha approvato un ordine del giorno presentato dal PD (primo firmatario Carlo Borghetti) che invita la Giunta a mettere in atto politiche di contrasto alla povertà nella nostra regione.
Un piccolo segnale che speriamo venga recepito in fretta e che possa invertire una tendenza che ci vede ultimi in Europa nell’incidenza delle politiche pubbliche sul grado di povertà della popolazione.
Il testo dell’ordine del giorno che è stato leggermente modificato in aula, ma è stato approvato all’unanimità.