In questa giornata di festa, mi pare doveroso un pensiero per chi ha più di una ragione per non essere parte del banchetto della festa. Penso a chi ha passato questa notte santa in strada, a chi trascorre il Natale in carcere, a chi veglia accanto a un familiare ammalato, penso anche a chi vive la preoccupazione per un lavoro che potrebbe presto non esserci più.
CGIL, CISL e UIL hanno allestito in questi giorni davanti alla Stazione Centrale di Milano l’Albero dei cassintegrati: hanno voluto così ricordare che oltre 150mila lombardi stanno vivendo il Natale 2010 con meno soldi in tasca e con l’incubo di potersi vedere cacciati nel terribile elenco di chi non ha lavoro.
La dimensione economica è decisiva per poter sopravvivere, ma in questo giorno di festa rischiano di esplodere tutte le altre contraddizioni e fatiche di chi non si sente più riconosciuto come uomo e cittadino. So che un pensiero lascia il tempo che trova, ma penso che il mistero del Natale porti con sé anche la possibilità di mettere assieme coloro che gli angeli hanno voluto chiamare “uomini di buona volontà” per far sì che si possa guardare con minore angoscia al futuro.
Un piccolo gesto talvolta fa più di mille proclami: due anni fa, proprio nella notte di Natale, nasceva il Fondo Famiglia e Lavoro promosso dal cardinal Tettamanzi per dare una risposta a coloro che, perso il lavoro, rischiavano di essere esclusi da ogni tipo di aiuto e sostegno. Il Fondo non ha cambiato il corso degli eventi, ma ha restituito a centinaia di famiglie un po’ di fiducia nel futuro. Ha rinnovato anche in molti operatori e fedeli delle parrocchie milanesi la consapevolezza che la fede non può rimanere un album di buoni sentimenti e pratiche devozionali, ma deve trasformarsi in vicinanza concreta a chi ci sta accanto. E’ questo, in fondo, l’autentico messaggio del Natale: un Dio che si china sulle fatiche degli uomini e decide di star loro accanto come fratello.
Un pensiero, dicevo, non risolve nulla, ma può smuovere più di una coscienza affinché ciascuno si prenda per intero le proprie responsabilità.
Se in questi giorni passate davanti alla Stazione Centrale a Milano, fermatevi un attimo davanti all’Albero dei Cassintegrati: un gesto che non costa nulla, ma che aiuta a non dimenticare.
Un ricordo per chi fatica a dire Buon Natale
25 Dicembre 2010 di fabio pizzul
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