Stazione storica di Milano, Lambrate è oggi in via di riqualificazione. I lavori di ampliamento e ristrutturazione non sono ancora terminati e accanto alle nuove strutture vi è il degrado di quelle preesistenti (guarda il video). Le infiltrazioni d’acqua nei sottopassi, i problemi di manutenzione e pulizia e la presenza di numerosi gradini anche lungo le parti rettilinee dei corridoi contribuiscono a limitare l’immagine di stazione moderna ed efficiente che gli investimenti della parte nuova lascerebbero intendere. Crocevia per molti pendolari e per gli studenti del Politecnico e città studi, la stazione è collegata con la metropolitana verde e con diverse linee di superficie. A fronte insomma di un servizio di trasporto efficiente, e di nuovi servizi quali la rinnovata sala d’aspetto, i bar e i negozi, la stazione di Lambrate non si è ancora lasciata alle spalle i suoi problemi strutturali d’antica data. Speriamo che almeno le nuove struttura si dimostrino all’altezza della situazione non solo di oggi, ma del futuro. E che quindi durino nel tempo in buono stato.
“Trasporto efficiente” lei dice?
Per fortuna devo sperimentare poche volte i collegamenti con Lambrate ma quelle poche volte ne vedo di tutti i colori!
Un esempio?
Lunedi devo andare a Mantova. Guardo in internet il sito ATM: infotraffico mi dice che la 93 che mi porta a Lambrate da p.zza Gorini passa tra 7 minuti. Scendo alla fermata e vedo sul display che mancano non 5 (come dovrebbe secondo infotraffico) ma 15 minuti. Aspetto: 13…12…11… fino alla speranzosa scritta ‘”in arrivo”.
Ma non arriva niente e il conteggio implacabile parte da 17 minuti. I minuti diventano 17, 16, 15… Ma dopo un po’ i 15 diventano 28, e così via. Il treno delle 16:25 è perso, dopo tre quarti d’ora rischio di perdere il secondo, e allora ripiego su un taxi (per inciso, soldi buttati via, perchè le Ferrovie mi hanno usato la gentilezza di “sopprimere” il treno 2661 delle
17:32, e si scusano per il disagio). Consigliano un terno per Codogno. Non dico cosa ho visto su quel treno, mi ricorda quel che vedevo durante il mio soggiorno a Bombay.
Tornato da Mantova (dove avventurosamente sono arrivato) riprovo a prendere un mezzo pubblico milanese il pomeriggio di venerdì 12, devo andare a Città Studi a porta Venezia. Mi metto vicino al capolinea del 5 (via B.Angelico) , il display mi dà 12 minuti. Dopo un po’ i 12 minuti sono già 18. Mi avvio a piedi, percorro tutto il percorso (circa 2,5 Km) e nessun tram passa mentre io arrivo a porta Venezia. E’ passata più di mezz’ora, sono arrivato a piedi e non è passato alcun 5.
Venerdi scorso torno da Roma (dove ci sono dei mezzi pubblici migliori che a Milano, o per lo meno con più rispetto per i passeggeri) Sono le 21:30. Mi metto in piazza IV novembre (di fianco alla Centrale) ad attendere il 5. Sul display c’è solo “5”, ogni tato appare la scritta “ricalcolo” e poi torna solo “5”. Passa il tempo….. dopo mezz’ora di freddo e gelo, stanco per il viaggio, anche lì perdo ogni speranza, mi prendo il solito taxi.
Ma io dico: ci sono davvero i mezzi pubblici ATM o sono dichiarati così, per finta?
post scriptum= ma qual’è il senso odierno di una linea (5) che parte da Niguarda e arriva all’Ortica passando praticamente dal centro (p.ta Venezia?) Basta un intoppo da qualche parte e tutto si blocca. E poi che senso ha la stessa frequenza lungo viale Zara ricco di alternative con la tratta P.ta Venezia-Città Studi ,area evidentemente sotto servita e quindi zeppa di passeggeri? Basta guardare questo tram che arriva quasi vuoto a porta Venezia, e lì si riempi all’inverosimile per supplire allo scarso servizio della zona i destinazione. No sarebbe meglio segmentarlo in due zona più omogenee?