L’agenzia di stampa ufficiale di Regione Lombardia ha diramato ieri il seguente comunicato.
“Definendo il ‘Salone del libro usato’ una rassegna d’elite, il consigliere del Pd Fabio Pizzul ha preso la sua prima cantonata della legislatura”. Lo afferma l’assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Massimo Buscemi, replicando alle affermazioni dell’esponente dell’opposizione. “E’ chiaro che Pizzul – dice Buscemi – non ha visitato le scorse cinque edizioni del ‘Salone del libro usato’ (perché così si chiama, mentre lui lo ha definito ‘del libro antico’), altrimenti avrebbe potuto constatare personalmente che si tratta di un grosso appuntamento per tutti gli amanti della lettura, rivolto a un pubblico eterogeneo”. “Lo testimoniano – spiega l’assessore – i 22 mila visitatori dello scorso anno, già nettamente superiori rispetto ai 15 mila del 2008, le 300 bancarelle dei librai, con libri a partire da 1 euro e le rarità rivendute in fiera a prezzi inferiori a quelli di mercato. Ancora l’ingresso gratuito in fiera e gli oltre 5.000 libri che, nei giorni precedenti al Salone, vengono ‘abbandonati’ dagli organizzatori nelle strade, nei parchi, alle fermate degli autobus, come vero esempio di bookcrossing: lo scambio di libri e cultura senza fini di lucro, dove i cittadini sono invitati a raccogliere i libri, leggerli e successivamente ‘abbandonarli’ al prossimo lettore. Soprattutto lo dice il grande afflusso di famiglie, giovani e turisti che ogni anno arrivano da tutta Europa”. “Se questo non rientra negli obiettivi di una ‘politica capace di offrire occasioni culturali al ‘grande pubblico’ – conclude Buscemi – ci illumini il consigliere Pizzul su cosa avrebbe potuto fare di meglio con 20 mila euro”.
Troppa grazia, caro assessore, nel definire la mia dichiarazione sul “Salone del libro usato” la mia prima cantonata della legislatura. Chissà quante ne ho già prese…
Ad ogni buon conto, sul sito della manifestazione che (è vero) è stata molto visitata negli scorsi anni e che gode di un grande battage pubblicitario, compare ancora la mail mostra.libroantico@publitalia.it ad indicare chi si occupa realmente di questa rassegna che raccoglie pubblicità da Eni a Enel, da Publitalia a Riso Scotti e l’elenco è lungo e potete leggerlo nel sito ufficiale.
Scorrendo poi l’elenco degli espositori, vede che la maggior parte delle “bancarelle” presenti è inserita nella categoria “libri rari”. Non c’è dubbio che la manifestazione attiri molto pubblico e che la faccenda del book-crossing sia un’ottima iniziativa (anche se con evidenti scopi promozionali per la rassegna), rimane il dubbio che comunque sia un bell’affare per gli organizzatori più che per i librai.
A proposito, se percorrete a Madrid il primo tratto del Paseo de la Castellana, troverete circa un chilometro di bancarelle che vendono libri antichi e usati. E allora, perché Regione Lombardia non si mette alla testa di un’iniziativa che promuova a Milano o in un’altra città della regione una realtà di questo tipo, piuttosto che sponsorizzare una rassegna che di soldi (almeno mi pare) ne porta a casa già a sufficienza dagli sponsor? Alla “Fiera del libro usato” sarebbe bastato un prestigioso patrocinio gratuito. Quei 20mila euro per Dell’Utri sono una ciliegina, per molte altre iniziative sarebbero la torta intera. Naturalmente scrivo queste cose garantendo il pieno sostegno all’assessore Buscemi che si troverà nel prossimo anno a dover fare i conti con pesanti tagli sul capitolo cultura.
Sperando di non fare un vulnus a colei che mi ha scritto via mail al di fuori del blog, mi permetto di inserire il commento di una libraia riguardo quanto ho detto sulla Fiera del libro usato. Accetto sempre volentieri le critiche, preciso però anche che le ho consigliato di leggere anche il seguito della polemica con l’assessore che trovate nel post “La mia prima cantonata”. Grazie ad Alessandra e buon lavoro a tutti i librai, duramente provati dalla crisi.
Egregio Consigliere,>.
leggo solo ora, scorrendo distrattamente la rassegna stampa del “Salone del libro usato” cui partecipo come espositrice, delle sue critiche riportate giorni or sono dal <
Ora capisco da dove vengono parte dei finanziamenti che ci permettono di affrontare, in tempi davvero duri per i procacciatori di cultura, i quattro giorni – per noi economici – di una fiera cui altrimenti mai e poi mai potremmo partecipare.
Mi auguro davvero che Lei si sia confuso con il salone del libro che si tiene alla Permanente (almeno credo, ci sono stata solo come visitatrice in anni passati, finché ho capito di appartenere a un target troppo basso per poter anche solo percorrere quei corridoi).
Parlare di elitarietà per quanto riguarda la fiera che si inaugurerà domani è semplicemente buffo, credo Lei non l’abbia mai visitata: non solo i libri sono spesso a prezzi stracciati (a meno che non si voglia fare il proprio mestiere con pieno rispetto delle opere) ma, in alcuni casi, mi creda, da professionista, le assicuro, sono davvero ridicoli.
Non credo che le persone che mano la cultura, i libri, la lettura possano solo per questo definirsi elitarie! Ce ne fossero di più, credo il nosto Paese andrebbe assai meglio.
E spero che le sue critiche non siano dettate esclusivamente da questioni di rivalità politica: la promozione della cultura, anche nel suo aspetto commerciale (per leggere un libro, io lo compro perché desidero possederlo, leggerlo e riprenderlo ogni volta che lo desidero e guai a chi me lo tocca!) dovrebbe essere bipartisan.
Con questo le porgo i miei più cordiali saluti, faccia un giro in fiera, potrebbe sorprendersi per la scarsa elitarietà di tanti banchi, non del mio, forse, ma io svolgo la mia attività in un modo che non mi permette di vendere all’ingrosso.
E mi perdoni se non ho usato il mio indirizzo di lavoro, sono a casa e non rientrerò in studio fino al prossimo giovedì.
Alessandra Meloni, libraia di medio bordo e, perfino, elettrice del suo partito.
http://www.arteeartelibri.it
ciao Fabio, c’è un link o mi puoi fornire la delibera esatta in cui risulta che la Regione ha stanziato i NOSTRI 20 mila euro per il Salone del Libro? grazie e continuamo a tenere d’occhio come li spendono…