Le periodiche ricerche sul cosiddetto “sentiment” degli italiani, ovvero la percezione dei cittadini riguardo il futuro, dicono che in cima alle preoccupazione dei nostri connazionali compaiono il lavoro e la crisi economica. Al contrario, è quasi inesistente la preoccupazione riguardo un altro indicatore economico come l’aumento del debito pubblico, un fattore che, al contrario, è sotto continua osservazione da parte delle autorità internazionali.
Domenica scorsa il “Corriere della Sera”, in un trafiletto delle pagine economiche (quelle che nessuno legge, per intenderci), ci ha riferito come la porzione di debito pubblico che ogni italiano porta sulle spalle è salita a 30.746 euro. Nel giro di due anni e mezzo – continua il Corriere – ovvero, dall’aprile del 2008 (caduta del governo Prodi) al settembre l’aumento ha viaggiato al ritmo di 116 euro mensili a testa (i calcoli sono dell’Adusbef).
Il debito pubblico ormai sfiora il 120% del PIL.
La situazione del debito privato, quello delle famiglie, è molto più favorevole, visto che nel 2009 rappresentava il 42% del Pil nel 2009, contro il 64% della media Ue. La ricerca dell’Adusbef dà conto anche dell’aumento del debito sotto i diversi governi degli ultimi anni.
Ecco i dati in valore assoluto:
Prodi – D’Alema (1996-2001) + 2,7 miliardi al mese (46 euro a testa)
Berlusconi (2001-2006) + 3,8 miliardi al mese (55 euro a testa)
Prodi (2006-2008) + 3,9 miliardi al mese (65 euro a testa)
Berlusconi (2008-oggi) + 6,9 miliardi al mese (116 euro a testa)
Ha un bel promettere e dire di non aumentare le tasse chi spende e scarica il debito su tutti gli italiani e, soprattutto, sulle generazioni future. Ma, visto che gli italiani poco si preoccupano della crescita del debito pubblico, per l’ennesima volta, Berlusconi e Tremonti fanno i furbi e ci riescono pure bene.
Ciao Fabio,
forse sarebbe il caso di far capire ai nostri concittadini con parole molto chiare cosa è il debito pubblico e cosa vuol dire avere un debito pubblico così alto… forse molti comincerebbero a preoccuparsi di più…