Il Consiglio regionale ha approvato oggi il PSSR (piano Socio Sanitario Regionale) che guiderà per i prossimi 4 anni le politiche sanitarie e sociali di Regione Lombardia. Voto favorevole della maggioranza, astensione di UDC e Pensionati, contrario di IDV, SeL e PD. Tutto secondo copione.
Secondo copione anche un’altro voto, quello sul CoreCom, il Comitato Regionale per le Comunicazioni. Come potrete apprezzare dal sito www.corecomlombardia.it, si tratta di un’organismo di controllo con alto valore strategico, perché può dire la sua sul sistema della comunicazione lombardo, uno dei più importanti del Paese.
Tutto secondo copione, dicevo, ma quanta tristezza nel constatare che il Consiglio Regionale ha votato unicamente secondo logica di appartenenza, tralasciando qualsiasi considerazione in merito alla competenza dei commissari designati.
Lo stesso elenco delle candidature consegnato ai consiglieri era molto esplicito: accanto al nome dei candidati non compariva qualifica o sommario curriculum, ma unicamente la sigla del partito o dell’ente che li aveva proposti.
Veniamo ai risultati.
La Lega porta al Corecom Diego Borella (consigliere comunale di Lissone, classe 1974) e Mario Cavallin (candidato non eletto alle scorse regionali).
Il Pdl Federica Zanella (ex conduttrice di Telelombardia non eletta alle scorse regionali) e Maurizio Gussoni (consigliere uscente e giornalista in aspettativa del gruppo Mondadori).
Gli altri due commissari (appoggiati anche dal PD) sono Marcella Volpe, autrice televisiva e radiofonica nel giro della Gialappa’s indicata dall’IDV, e Marco Cipriano, ex vice presidente del Consiglio Regionale non più rieletto e indicato da Sinistra e Libertà.
Persone degnissime, per carità, ma c’è qualcuno che mi spiega quale possa essere il livello di competenza e rappresentatività di un gruppo così composto?
Personalmente ho sottolineato la necessità che le nomine avvenissero secondo il criterio della competenza piuttosto che secondo quello dell’appartenenza. Per questo avevo presentato la candidatura del professor Fausto Colombo, direttore dell’Osservatorio della Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano.
Pazienza. Sarà per la prossima. Ho maturato però una volta di più la sensazione che, se si andrà avanti con queste logiche, la politica sarà sempre più lontana dai cittadini.
Chiedo scusa per lo sfogo e auguro buon lavoro ai neoeletti commissari del Corecom.
Grazie Fabio per il tuo andare controcorrente, è proprio vero che noi cittadini queste cose ci fanno sempre più allontanare dalla politica, per fortuna ci sono persone come te che dimostrano ogni giorno che una politica diversa può anche essere possibile.
Sì però bisogna farlo sapere di più, va bene sito-blog-newsletter però bisogna riuscire ad andare oltre, distratti dalle baggianate dell’informazione prezzolata i cittadini ignorano bellamente la gran parte degli avvenimenti reali…
non bisogna mollare…anch’io faccio nel mio piccolo politica in un comune con una lista civica e le logiche sono solo quelle di partito….
Caro Fabio,
ho già avuto modo personalmente di apprezzare il tuo stile.
Condivido il tuo pensiero. Una volta, durante una campagna elettorale, ho citato un breve passo dell’Enciclica Pacem in Terris(1963) che riguarda coloro che intendono impegnarsi nella politica: “…non ci si inserisce nelle istituzioni e non si opera con efficacia dal di dentro delle medesime se non si è scientificamente competenti, tecnicamente capaci, professionalmente esperti”.
Il vecchio PCI, di cui ho fatto parte, mi ha massacrato.
ciao, a presto
Ciao Fabio, hai perfettamente ragione , ma come ben sai la competenza serve solo come specchietto per le allodole al momento del dunque hanno la meglio sempre altri fattori: non importa se uno non capisce un tubo sulla questione, l’importante che abbia uno stipendio e non resti a terra. Copsi’ gira l’Italia…..