I cittadini milanesi hanno scelto. Pisapia sarà dunque il candudato per il centro sinistra alle prossime elezioni comunali milanesi. A quanto pare, anche il centro destra, o meglio Berlusconi, ha scelto, confermando de facto ieri che Letizia Moratti sarà ricandidata.
Due nomi di sicuro prestigio, ma che scontano diverse debolezze e potrebbero aprire la strada a una candidatura centrista alla Albertini.
Molti hanno parlato del possibile ritorno alla ribalta del cosiddetto laboratorio Milano. Le condizioni per esperimenti che potrebbero dar molta noia ai partiti che sostengono i due candidati ora ufficialmente in campo ci sono tutte. Staremo a vedere.
Il PD, dal canto suo, si lecca le ferite e deve riflettere su un dato: la partecipazione alle primarie è diminuita, nonostante la mobilitazione di una sinistra che si era sostanzialmente chiamata fuori dalle primarie che avevano incoronato Ferrante nel 2006. Il dato milanese di oggi parla di un risveglio a sinistra del PD e di una sostanziale indifferenza da parte di un’area che potremmo definire (con tutti i limiti di queste espressioni general generiche) riformista e moderata.
Abbozzo una lettura. I cittadini sono stufi di sentirsi dire dai partiti quello che devono fare e quello che devono pensare. C’è un gran bisogno di essere ascoltati e di avere dei partiti che riescano a interpretare il disagio e i mutamenti che una città come Milano propone quotidianamente. Il dato delle primarie mi pare ci dica che nessuno è riuscito a intercettare questi movimenti profondi della città. C’è stato un voto di appartenenza e di identità. Hanno fatto quadrato coloro che sono in qualche modo di casa nella politica della sinistra milanese. Sono mancati l’entusiasmo e la voglia di dare fiducia a chi ha parlato di cambiamento e novità.
Il tema mi pare proprio questo: manca fiducia in un’alternativa che possa parlare in modo diverso alla città.
Pisapia ha ora il compito di giocare questa scommessa. Ha vinto le primarie tenendo un profilo basso e sornione, approfittando fino in fondo delle fibrillazioni tutte interne al PD milanese che non ha saputo entrare in sintonia con la città.
I cittadini (non tanti quanto molti pronosticavano) hanno scelto Pisapia e questo è il dato da cui ripartire.
Voglio però dire un grande GRAZIE a chi ha giocato la partita delle primarie.
GRAZIE a Stefano Boeri, perché ha accettato una sfida difficile vivendola con passione, professionalità, grande capacità di ascolto e disponibilità a lasciarsi interpellare dalle situazioni che ha incontrato.
GRAZIE a Valerio Onida, perché ha voluto offrire la sua testimonianza e la sua grande statura etica e morale per tentare di parlare a coloro che da tempo avevano scelto di non occuparsi politica.
GRAZIE a Sacerdoti, che penso sia sia divertito ancora una volta nel giocare il ruolo di outsider.
E poi consentitemi un GRAZIE al PD che, anche se ne esce oggettivamente ammaccato, ha avuto il coraggio di accettare (i maligni userebbero il verbo subire) il rischio della democrazia diretta primarie.
In bocca al lupo a Giuliano Pisapia, con l’augurio che sappia trovare i canali giusti per parlare a una città il cui cuore negli ultimi vent’anni si è spostato dove abitualmente sta il portafoglio, ovvero a destra.
Sai, questo commento fa un effetto un po’ strano…come se ti fossi liberato di un tema un po’ scottante sul quale era necessario un certo equilibrio ed ora che è passato, finalmente puoi esprimere liberamente il tuo parere…
Credo che sia stato esattamente questo clima ad aver fatto fallire il PD milanese nella conduzione delle primarie! Mi auguro che l’occasione del confronto da più parti evocato diventi una vera opportunità di rinnovamento (negli stili e nei modi prima ancora che nelle persone)e cambiamento, questo sì “utile”, ma a costruire un futuro di governo migliore per tutti!
In realtà sulle primarie mi sono espresso in questi termini fin dall’inizio. Soprattutto nelle sedi deputate a raccogliere i pareri interni al partito. Ricordo, inoltre, ma non a voler prendere le distanze, che sono stato eletto da indipendente e non sono iscritto al PD.
Tutto giusto, resta il delirio puro (punito e a questo punto giustamente) di fare le primarie indicando una preferenza ufficiale del partito! E allora a che cosa servono, verrebbe da dire…
dopo i vari commenti e le varie prese di posizioni non ho più ben chiaro il problema, ma voglio dire la mia: ho votato per Boeri sia per convinzione (un po’ di simpatia anche per Onida)che per dare forza al PD che ha indicato il suo orientamento, ma adesso, cercando di capire e di chiedere di capire bene la posizione e le priorità di Pisapia, se non ci saranno strani annunci sosterrò Pisapia con la stessa convinzione e lo stesso entusiamo con cui ho sostenuto la candidatura di Penati e soprattutto la tua. Non capisco infine perchè il PD non doveva esprimersi: le primarie erano di coalizione e non del Pd. O sbaglio?