Pochi lo sanno, ma la Lombardia conta tre parchi nazionali e un gran numero di parchi regionali. I primi sono definiti e vincolati dalla normativa nazionale, mentre i secondi, sottoposti a vincoli meno stringenti, sono stati istituiti in tutta Italia con lo scopo di tutelarne sia l’ambiente naturale che le attività economiche e rurali intraprese all’interno di essi dalle comunità locali. Alla tradizionale minaccia dell’azione sconsiderata dell’uomo, i parchi naturali sono oggi soggetti anche al fenomeno dei cambiamenti climatici, che ne altera gli equilibri e ne modifica la flora e la fauna che li caratterizzano.
Di recente ho avuto modo di parlare con alcuni di voi a proposito del Parco Regionale della Valle del Ticino, che, con l’aumento del numero di cinghiali da un lato – dannosi, oltre un certo numero, per l’ecosistema del parco – e il calo delle varietà di pesci dall’altro, necessiterebbe di maggiori investimenti, soprattutto nella zona nord. Con i tagli della finanziaria in vista, però, la Giunta ha dimostrato sin qui non poche difficoltà nel rispodere agli amministratori, sia sul piano di manutenzione e tutela del parco che su quello di investimenti strategici che potrebbero migliorare la vita di noi tutti e generare sviluppo.
Anche in questo caso, regna sovrana l’incertezza sul 2011, con presagi tutt’altro che rassicuranti. Faremo di tutto perché vengano garantite loro le risorse necessarie, e tenute alla larga eventuali speculazioni che ne minino la tutela. I pescatori del parco del Ticino rimasti senza pesci, per ora, non hanno che da spostarsi verso Vigevano, dove la situazione è migliore.