Un Pd che parla di temi e non di massimi sistemi (guarda la mia videopinione). E’ quello che ci ha riconsegnato l’assemblea nazionale di Busto Arsizio (anche se tutti dicevano di essere a Varese). Lasciate alle spalle, almeno per una volta, le polemiche interne, il PD ha provato a interrogarsi sui temi caldi del Paese e a delineare percorsi possibili. Un modo nuovo di porsi, anche dal punto di vista simbolico, con la voglia di parlare un linguaggio comprensibile a chi guarda la politica con sospetto e insofferenza. Segnali confortanti, che devono però scendere fino ai territori periferici che hanno il compito di mettersi in ascolto della realtà e della gente e di rispondere alle domande che da lì arrivano. E’ finita (da un po’ di tempo, in realtà) la stagione dei partiti che avevano l’ambizione di spiegare ai propri elettori come va il mondo. Oggi servono messaggi semplici e diretti, frutto di una grande elaborazione culturale e di una lucida capacità di leggere la società. Più di tante strategie politico istituzionali, servono proposte concrete e convincenti che sappiano offrire una precisa idea di società e di futuro per il Paese.?
Gli interventi di Bindi, Letta e Bersani all’assemblea di MalpensaFiere hanno suggerito l’idea di un PD che tenta di uscire dalle sabbie mobili delle polemiche interne per tentare di riconquistare credibilità e fiducia.
Gli stessi gruppi tematici hanno elaborato documenti densi di proposte. Forse manca ancora la sintesi e il guizzo capace di offrire una visione convincente, ma i materiali sono ricchi e stimolanti. Vi segnalo il link in cui leggerli.
Tutti_i_documenti_approvati_dalle_commissioni_dell’assemblea.
L’augurio è che non rimangano esercitazioni accademiche, ma scorrano fino alle viscere del partito, fino ai circoli territoriali, dove c’è grande fame di contenuti e necessità di andare oltre la pura e semplice esecuzione di ordini di scuderia.
Un commento che ho carpito da alcuni delegati uscendo dalla fiera di Busto mi pare dica più di tante analisi: “incredibile, l’assemblea sta cominciando a funzionare. Solo qualche mese fa non l’avrei mai creduto”.
Il PD è ancora in fasce. Molti hanno tentato e stanno ancora tentando l’infanticidio, ma il bimbo pare dare segnali di vitalità.
Temo abbia ragione Bersani: a forza di insistere il PD verrà rispettato; prima di tutto devono rispettarlo iscritti e dirigenti. Anche lasciandosi alle spalle brutte abitudini ereditate da una storia di partiti gloriosi, ma ormai fuori dal tempo.
p.s.
DA DOMANI, SU QUESTO BLOG, SI TORNA A PARLARE DI TEMI CONCRETI LEGATI AL TERRITORIO. PROMESSO.
Sono contento rilevare ottimismo nel tuo commento…speriamo che poi le cose vengano elaborate effettivamente secondo le teorie espresse.
Non nascondo che ho sempre avuto in mente questo tipo di agire…ho sempre sperato che un giorno qualcuno si accorgesse che forse questa era la strada giusta.
Leggo : L’augurio è che non rimangano esercitazioni accademiche….ecco il punto principale forse è proprio questo..speriamo che si trovi la forza, le direttive giuste e quant’altro perchè in molti si convincano che le cose sono cambiate e/o devono cambiare..sarà un pò dura..perchè ci sono ancora, a tutti i livelli, radicalizzazioni che non sono facile da “resettare”…invece è venuto il momento..
E’ arrivato secondo me anche il tempo delle rinunce a certi tipi di poteri o quanto meno a collaborazioni di poteri che possano coinvolgere altre entità moderate … mi pare che Bersani qualche accenno l’abbia fatto..su questo concordo al 100% …forse l’ho già espresso in qualche altro blog in occasione delle elezioni regionali…
Forza Fabio…tu hai le idee molto chiare..sei preparato per darci una mano ad uscire da questo vicolo cieco…io penso che chi ti conosce e ti stima non ha problemi a sostenerti..e comunque tu conta su queste persone..
Io penso che il futuro sia nelle persone delle tua età e non solo.. nelle persone che molto hanno a che fare con principi come i tuoi.
Grazie per l’attenzione e speriamo bene…..
A.