Chi comanda in Regione? Una domanda retorica, certo, ma non banale. Almeno a giudicare da quanto si sta verificando in queste settimane.
La Giunta si sta limitando a sbrigare l’ordinaria amministrazione, senza approvare progetti di legge da sottoporre all’attenzione del Consiglio. Nella scorsa legislatura i ritmi erano diversi e, a pochi mesi dall’inizio dell’attività, l’elenco dei provvedimenti approvati dalla Giunta era lungo e articolato.
Comprendiamo gli imbarazzi relativi alla situazione economica: Formigoni continua a chiedere “sconti” di pena a Tremonti, ma non pare ottenere udienza. Con questi chiari di luna, 700 milioni in meno per i trasferimenti e altrettanti in minori spese possibili, l’attività della Regione rischia di venire ridotta al lumicino. Fatichiamo però a capire perché l’attivissimo presidente sia piombato in una sorta di letargo su altre questioni, prima fra tutto l’Expo.
A questo si aggiunge l’attivismo della Lega, l’unica forza politica che ha presentato (almeno in commissione) emendamenti sul Piano di Sviluppo Regionale. Ma come? Il documento non era stato condiviso con i partiti della maggioranza? Chi lo ha seguito per conto dei lumbard si era distratto a tal punto da rendere necessario un cospicuo intervento integrativo?
Ancora domande, dunque, perché fatichiamo davvero a capire che cosa stia accadendo alla maggioranza che sostiene Formigoni. Se siamo di fronte al primo atto di una guerra di logoramento tra Lega e PDL, c’è davvero da preoccuparsi. Anche perché gli uomini di Bossi paiono inclini, come loro abitudine, ad alzare i toni e la posta per ottenere visibilità mediatica e consenso cultural-politico.
Vanno in questa direzione alcuni degli emendamenti proposti al PRS. Da parte del PD nessuna barricata preconcetta: almeno metà delle proposte leghiste (ivi compreso quello relativo alla delocalizzazione delle imprese) sono state condivise, mitigate e votate anche dai consiglieri democratici. Nel contempo, però, nessun cedimento alla propaganda e alla chiusura particolarista: gli emendamenti volti a promuovere la “padanità” della scuola e il sostegno preferenziale agli studenti universitari lombardi (guarda il video) sono stati respinti al mittente e approvati dalla sola maggioranza (PDL compreso!).
Non vorremmo che in Lombardia finisse per comandare solo la propaganda leghista.
ma comanda già!