150 ANNI D’ITALIA? MEGLIO I CELTI!

20 Agosto 2010 di fabio pizzul

L’assessore alla cultura Massimo Buscemi ha presentato alla fine di luglio alla Commissione VII le linee guida lombarde per la celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Una grande mostra a Palazzo Reale di Milano e tante iniziative collaterali che coinvolgeranno le diverse province e soprattutto, le città che possono vantare memorie storiche legate al percorso unitario. I comuni che ospitarono battaglie delle Guerre d’Indipendenza contribuiranno alla mostra con cimeli di vario tipo, mentre i più giovani troveranno pane per i loro denti con un gioco di ruolo on-line dedicato all’Unità d’Italia e con una raccolta di figurine sui protagonisti del Risorgimento. Venti diorami delle battaglie, una promozione grafica integrata e merchandising accompagneranno quello che l’assessore ha definito un impegno imponente di Regione Lombardia. Non mancheranno prodotti editoriali ad hoc, con una riedizione in collana economica dei principali scrittori risorgimentali lombardi. Didattica e giochi (non solo on line) accompagneranno il restauro di sette cortometraggi dedicati al libro “Cuore” di De Amicis.
Il tutto per una spesa che dovrebbe aggirarsi intorno al milione e 200 mila euro a cui l’ente pubblico dovrebbe contribuire (Tremonti permettendo) con 5/600.000, il resto dovrebbe arrivare da sponsor privati.
La Lega non ha perso l’occasione per mettere i puntini sulle “i”, ricordando come l’unità d’Italia è un percorso incompiuto e che, dunque, c’è ben poco da celebrare.
Una linea coerente con il fatto che al termine della scorsa legislatura l’assessorato alla cultura, sibilano fonti vicine all’assessorato stesso, non aveva previsto alcunché per le celebrazioni dei 150 anni. Molto probabilmente l’assessore uscente (il leghista Zanello) aveva ritenuto più interessanti e importanti altre iniziative, come quella di affidare all’Irer una ricerca intitolata “I miti di fondazione delle città lombarde” (guarda il video) con lo scopo di esplorare le origini celtiche di alcuni capoluoghi regionali, non ultimo Milano.
I distinguo della Lega sulla questione si sono manifestati anche all’atto della presentazione in Consiglio di un progetto di legge sulle celebrazioni dei 150 anni: lo hanno firmato tutti i gruppo, ma non i lumbard.

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