SAN VITTORE, MILANO, RUANDA

14 Agosto 2010 di fabio pizzul

Senza offesa per il Ruanda, ma quanto ho visto ieri nel carcere di San Vittore, centro di Milano, mi ha ricordato alcuni luoghi visitati in Ruanda nel 1998, a pochi anni dal genocidio. Una fetta di terzo mondo nel bel mezzo di una delle città simbolo dell’Europa e dell’Occidente.
Sovraffollamento (1600 detenuti in un istituto pensato per 800 e con due raggi da 150 posti ciascuno chiusi), strutture fatiscenti (e non solo quelle per i detenuti, la visita nella caserma dove vivono 325 guardia mi ha impressionato!), guardie sotto organico (ne mancano qualche centinaio).
La situazione del carcere di San Vittore è oltre il collasso e la struttura regge solo in virtù della buona volontà di chi ci lavora.
Nei prossimi giorni un resoconto più puntuale, nel frattempo vi invito ad ascoltare un’intervista che ho rilasciato a Radio Marconi e che andrà in onda questa mattina alle 10.00.        pizzul san vittore

Un commento su “SAN VITTORE, MILANO, RUANDA

  1. Elisa

    Ho seguito la stessa tua visita unitamente all’Onorevole Duilio, è la cosa mi ha lasciata …spaventata, credo sia il termine più preciso; spaventata perchè oggi come oggi può capitare a chiunque di finire a San Vittore anche per quelle “piccolezze” che seppur definiti reati, nulla hanno a che vedere con la custodia cautelare in carcere che-comunque- è prevista dal nostro codice come estrema ratio e non come “a prescindere”. E’ vero, adesso come adesso, non possiamo fare altro se non provare a migliorare le loro condizioni perchè dalle soluzioni vere e proprie siamo -purtroppo- distanti anni luce.

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