Secondo anticipazioni di stampa, la Giunta Regionale, nella riunione del 5 agosto, si appresta ad approvare un progetto di legge regionale teso a recepire la direttiva Ronchi sulla gestione dell’acqua.
E’ un tema delicato, che riguarda da vicino tutta la popolazione e che ha suscitato una grande mobilitazione con la raccolta di oltre 1 milione e 400 mila firma sui quesiti referendari che, sostanzialmente, chiedono l’abrogazione del decreto Ronchi.
Con l’applicazione del Decreto Ronchi, il servizio di erogazione dell’acqua finirebbe nelle mani di tante società miste, controllate al 60% dalle singole Province. Le restanti quote azionarie saranno però messe sul mercato attraverso gare pubbliche, con la possibilità, tutt’altro che remota, che anche i privati entrino nel business dell’acqua. Altro elemento critico, a quanto si sa, del pdl regionale, il fatto che, passando la gestione dagli AATO (autorità d’ambito territoriale ottimale) alle province, i comuni (fino ad ora soci degli AATO) sarebbero sostanzialmente tagliati fuori dalla gestione dell’acqua.
Che la regione, prima o poi, debba far proprie le disposizioni del decreto Ronchi è fuori discussione, ma, visti i referendum in campo, forse sarebbe più rispettoso farlo “poi” piuttosto che “prima”. Se quel “prima” è, per di più, nel cuore di agosto, il sospetto di trovarsi di fronte a un vero e proprio blitz estivo prende corpo.
Da notare anche una singolare coincidenza: l’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York lo scorso 29 luglio, ha approvato la risoluzione intitolata “Il diritto umano all’acqua e all’igiene” con 122 voti a favore, 41 astenuti e nessuno contrario.
Mentre, dopo un travagliato percorso, l’ONU sancisce che l’acqua è un diritto di tutti, qui da noi si fa un passo verso la privatizzazione.
Il tema, come dicevo, è delicato, perché la corretta gestione dei beni pubblici va valutata e ben costruita (anche con l’eventuale contributo dei privati), ma ogni decisione ha un valore simbolico ben preciso che non va trascurato.
Per chi volesse manifestare il proprio disagio o, almeno, saperne qualcosa in più, è stato indetto un presidio davanti al Pirellone per mercoledì 4 agosto alle 17.
Ci vorrebbe un bel gavettone gigante a Formigoni e tutta la sua cricca… Tra l’altro, nelle intercettazioni sulla ‘ndrangheta due indagati parlano di un assessore spiegando che sarebbe “appoggiato da persone evidentemente di rispetto”, poi il nostro bel governatore in un’intervista del 20 luglio al cosiddetto “Giornale” risponde alle contestazioni spiegando che quelli chiamavano “centinaia di persone di rispetto”… ecco, appunto: rispettate la decenza, se sapete ancora cos’è!
Fabio
credo che la faccia di bronzo di Formigoni non abbia limite.
Prima di occuparsi dell’acqua e della attuazione del decreto Ronchi, dovrebbe occuparsi del regolamento elettorale che vieta la sua rielezione.
Direi che in ordine di tempo viene molto prima!
Che schifo!