UN’ASSENZA CHE PESA

2 Agosto 2010 di fabio pizzul

Trent’anni fa la strage della stazione di Bologna.
All’epoca ero in Inghilterra per una vacanza “di studio” e ricordo la grande preoccupazione con cui si accoglievano le notizie della tragedia. Al di là delle notazioni personali, penso sia importante ricordare e riflettere su quello che è accaduto, ma ancor di più prendere coscienza di come questo nostro Paese non sia ancora riuscito a fare chiarezza su pagine oscure della nostra storia recente.
Mi sembrano quanto mai condivisibili le parole del presidente Napolitano:

“La trasmissione della memoria di quel tragico fatto e di tutti quelli che in quegli anni hanno insanguinato l’Italia non costituisce solo un doveroso omaggio alle vittime di allora, ma impegna anche i magistrati e tutte le istituzioni a contribuire con ogni ulteriore possibile sforzo a colmare persistenti lacune e ambiguità sulle trame e le complicità sottese a quel terribile episodio”.

Per questo l’assenza di un rappresentante del Governo alla commemorazione di questa mattina mi pare un pessimo segnale.
Il fatto che negli ultimi anni ci siano state contestazioni nei confronti di rappresentava il Governo stesso non mi pare una motivazione sufficiente. Serve il coraggio di affrontare l’impopolarità, ma soprattutto la volontà di fare luce su quanto è accaduto. La politica deve essere in grado di affrontare verità che potrebbero risultare scomode. Ne va della credibilità delle istituzioni.

Un commento su “UN’ASSENZA CHE PESA

  1. Loris

    Citerò una frase di un romanzo solo apparentemente di fantascienza, Dune (1965): “L’assenza dice più della presenza, nel deserto”… e infatti nei politici del Bel Paese ormai vivono in un deserto morale, di valori, di rispetto…

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