La seduta di ieri ha visto il Consiglio Regionale approvare l’assestamento di bilancio per il 2010, ovvero le correzioni al bilancio sulla base delle spese e delle entrate che non erano state previste nel preventivo.
L’esito era scontato: voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione.
Le modalità con cui si è svolta la votazione degli emendamenti mi è sembrata però sconcertante, anzi, mi ha fatto quasi piombare dentro un film surreale.
Descrivo l’accaduto.
Dopo la discussione e la votazione degli ordini del giorno, si è proceduto all’esame e al voto degli emendamenti.
Il presidente del Consiglio Boni ha comunicato che il testo degli emendamenti era già stato inviato via posta elettronica alle segreterie dei gruppi e a tutti i consiglieri. In realtà, come lo stesso presidente ha poi ammesso, il testo non era stato invito ai singoli consiglieri e, per di più, le segreterie non lo avevano inoltrato. In pratica, nessuno aveva contezza di ciò di cui si stava parlando.
E’ iniziato comunque il voto degli emendamenti secondo la seguente modalità: il presidente citava il numero dell’emendamento e il nome del presentante, invitava quindi ad alzare la mano i favorevoli, quindi i contrari e poi gli astenuti. Il tutto in circa 20 secondi per ciascun emendamento.
Dopo i primi cinque emendamenti, la metà dei consiglieri ha smesso di alzare la mano, mentre dal bancone della Giunta arrivavano indicazioni con “pollice su o pollice giù” per il voto dei consiglieri di maggioranza.
Conseguenza pratica: il presidente, sulla base di chi aveva presentato l’emendamento (maggioranza o opposizione), li ha dati per approvati o respinti.
Della serie: i consiglieri non sapevano concretamente che cosa stavano votando.
Vi assicuro che non è stato un bello spettacolo (guarda il video).
L’esito della discussione e della votazione era scontato, ma anche la forma vuole la sua parte se vogliamo che le istituzioni mantengano la loro autorevolezza.
Vergognoso!!!
Grazie per questa “fotografia” dei lavori in Consiglio Regionale. Ringrazio in particolare, avendo letto anche altri post, per lo stile “chiaro”, senza fronzoli, che permette di capire fino in fondo cosa avviene. E’ un metodo molto utile, e purtroppo poco usato, per far comprendere agli altri quello che si sta vivendo. Nella politica, poi, è metodo mai usato.
Questa superficialità lascia ampi spazi a chi, con fini poco edificanti, cerca di manipolare le decisioni del Consiglio. Non è soltanto forma, è difesa della democrazia.
Stomachevole. Compreso il fatto che nessuna cronaca locale (mi sembra) l’abbia segnalato, ormai non c’è più decenza… altro che le monetine di Tangentopoli, mi stupisco ogni giorno della pace sociale, ci vorrebbe una rivoluzione al giorno!