Accolgo con soddisfazione il fatto che si cominci a parlare della riduzione dello stipendio dei consiglieri regionali. In campagna elettorale ero stato tacciato di populismo quando, assieme ad altri candidati purtroppo poi non eletti, avevo lanciato provocatoriamente il tema. Ora pare esserci un accordo bi-partisan per il taglio del 10% dello stipendio. Si badi, dello stipendio, non della sola indennità, altrimenti il taglio stesso sarebbe francamente pochissima cosa.
Per intenderci: se il taglio del 10% fosse sulla cifra globale si arriverebbe a poco meno di 1000 €, se fosse sull’indennità, ci si limiterebbe a poco più di 350 €. Personalmente ritengo che ci possano essere spazi per ulteriori tagli, sia sul piano percentuale (un 20% non mi scandalizzerebbe), sia sul fronte dei “benefit” accessori, come pensione e buonuscita a fine legislatura. Attendo comunque fiducioso notizie dalla riunione odierna dei capigruppo in Consiglio Regionale che dovrebbero trovare un accordo sulla riduzione del 10%. Dopo le tante parole, sarebbe un primo gesto concreto.
p.s.
La manovra prevederebbe per la struttura dei consiglio regionali tagli draconiani sulle spese per iniziative e collaborazioni (si parla del 50% sul 2009). Su questo fronte ho qualche perplessità: va bene tagliare i costi della politica, ma attenzione a non rendere sterili e inutili gli organismi di rappresentanza democratica. Assistiamo già a uno strapotere della Giunta, togliere la metà delle risorse al lavoro del Consiglio sarebbe come scriverne l’epitaffio.
Sono d’accordo con te Fabio, sul tema della riduzione degli stipendi si gioca la credibilità delle istituzioni. Comunque non dobbiamo dimenticare che non tutti i cittadini e i gruppi di cittadini italiani hanno grandi risorse economiche per fare attività politica come alcuni miliardari… Bisogna controllare che i soldi spesi nell’attività politica siano utilizzati per fini legati all’impegno pubblico, in questo senso la tua pubblicazione di quanto utilizzi per beneficienza o per il partito sono un segno di trasparenza e di buona amministrazione. Resto comunque convinto che se la politica deve essere accessibile a tutti devono restare i finanziamenti pubblici, altrimenti diventerebbe solo un’attività per ricchi.
Buon lavoro
Francesco