Siamo sempre stati abituati ad associare alle case popolari i concetto di degrado e scarsa qualità. Per fortuna ci sono segnali che vanno in tutt’altra direzione e fanno ben sperare per il futuro.
Questa mattina ho partecipato, a Carugate, all’inaugurazione di un complesso di 23 alloggi di edilizia sociale popolare che il Comune metterà a disposizione di nuclei particolarmente in difficoltà.
Il complesso è frutto della collaborazione tra Regione Lombardia, che ha messo a disposizione 1 milione e 220mila euro, e il Comune di Carugate, che ha garantito la possibilità di arrivare alla cifra complessiva di 2 milioni e 990mila euro. L’iter di costruzione, partito nel 1997, è stato un po’ accidentato, visto il fallimento della prima impresa incaricata dei lavori, ma finalmente oggi gli alloggi sono stati consegnati alla cittadinanza.
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Gravina (del Pd) si è impegnata a far sì che gli alloggi siano realmente a dispozione della collettività e che gli assegnatari vi si stabiliscano solo per reali necessità. L’idea è quella di andare oltre il concetto di casa popolare assegnata a vita.
Ma la sorpresa più gradita è arrivata al momento della visita dell’immobile.
Ambienti gradevoli con finiture di assoluta qualità (parquet, ampi serramenti che rendono molto luminosi i locali, spazi interni ed esterni pemsati a misura di bimbi e anziani…) si accompagnano a soluzioni tecniche di assoluta avanguardia che garantiscono un bassissimo impatto ambientale. La coibentazione è stata realizzata con mattoni costruiti con fibra di legno e laterizi, è stato realizzato un sistema di riscaldamento/raffrescamento con scambiatori di calore e acqua di falda, ogni locale è servito da un sistema di ventilazione forzata che garantisce il massimo del confort abitativo. Possiamo definire quelle di Carugate case popolari costruite con criteri all’avenguardia e con una qualità che solitamente viene riservata a immobili di maggior pregio. Il tutto a costi contenuti e con materiali rispettosi dell’ambiente.
C’è da augurarsi che anche la manutenzione e la cura nella gestione da parte degli assegnatari segnino un reale cambio di passo rispetto alle brutte abitudini che da sempre vengono associate agli alloggi popolari.
Un bel segnale, insomma, all’insegna della bellezza, della funzionalità e del rispetto ambientale per affermare che l’attenzione ai chi ha bisogno può essere caratterizzata anche da scelte di qualità senza sprecare un euro del denaro pubblico.
CASE POPOLARI, ALTA QUALITA’
15 Maggio 2010 di fabio pizzul
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