Presentazione in pompa magna oggi al Teatro Strehler di Milano del Master plan per il sito espositivo dell’Expo 2015.
A fare gli onori di casa il sindaco e commissario governativo all’evento Letizia Moratti.
Alla presenza di vari ministri e di altri rappresentanti istituzionali il sindaco di Milano ha ribadito come si sia ormai passati dal sogno alla fase realizzativa. Il Bie ha ora tempo sei mesi per dare il via libera ai lavori in vista dell’esposizione del 2015, ma ormai il progetto è definitivo e, a quanto dichiarato dal presidente del Bureau International des Esposition Los Certales, ha incontrato un entusistico apprezzamento per la sua dimensione visionaria e innovativa.
Il progetto presentato oggi a Milano è sicuramente affascinante per l’idea, costruita con l’aiuto di giovani del Politecnico, di proporre la costruzione di una sorta di Orto botanico planetario che dovrà riprodurre gli ambienti e le colture dei principali climi del nostro pianeta. Un progetto, ha sottolineato l’architetto Boeri, che non sarà solo finalizzato all’esposizione, ma coniugherà anche ricerca e impegno per la nutrizione del pianeta, come vuole il tema stesso scelto per l’Expo.
Bene le intuizioni alla base del progetto, dunque, anche se continuo a chiedermi come sarà possibile far sì che 20 milioni di visitatori possano giungere a Milano nei sei mesi dell’evento.
Male, invece, la presentazione di oggi. Lunga, noiosa, con poco ritmo.
Se la comunicazione di Expo sarà simile a quanto visto oggi al Teatro Strehler non c’è da stare allegri. La lunga passerella di politici e personalità non ha aggiunto molto a quanto già si sapeva, se non un filmato da cui, francamente, ci si poteva aspettare qualcosina di più, visto che Milano è capitale della comunicazione e dello stile.
Gli stessi ministri hanno riservato qualche passaggio interessante.
Romani ha ribadito la promessa di una Saxa Rubra 2 a Milano, sottolineando che la sfida è quella di far capire alla RAI che non può contare solo su Roma e aggiungendo che dagli 800 addetti su cui la sede milanese può contare oggi si passerà a 1200 effettivi. Speriamo abbia ragione, perché di promesse sulla sede milanese dell’emittente di stato ne abbiamo già sentite troppe.
Castelli ha ribadito che l’Italia è passata da fanalino di coda a battistrada per le infrastrutture in Europa assegnando all’attuale governo il merito di, nell’ordine, Pedemontana, Brebemi e linee 4 e 5 del Metro milanese. Peccato che di queste cose si parli da anni e che i fondi per alcune di queste opere siano stati sbloccati dal breve e tanto vituperato governo Prodi.
Maria Vittoria Brambilla ha magnificato le opportunità che l’Expo garantità al turismo e ha fatto una promessa: “venderò tutta l’Italia”. Speriamo che almeno questa non la mantenga!
Insomma, tanto fumo e anche un po’ noioso.
Speriamo che ora ci si metta davvero al lavoro.
P.S.
E’ intervenuto anche Formigoni che, sornione, ha parlato di gioco di squadra, ma ci ha tenuto a ribadire come negli ultimi sette giorni si sia sbloccato tutto grazie a lui che ha convocato il Tavolo per la Lombardia e ha dichiarato che la Regione metterà i soldi per l’acquisizione delle aree. Della serie… Le mani del Celeste sull’Expo, visto che, nell’ordine, la Regione acquisterà le aree da Fondazione Fiera (controllata dalla Regione) e da Cabassi, la Regione costruirà con FinLombardia e la Regione, alla fine dell’evento, incasserà i soldi per la vendita del sito. Lo so, sono maligno, le cose non sono così schematicamente sempIlici, ma Formigoni, per essere sicuro che le cose mantengano la piega giusta ha pure nominato il suo fedelissimo Paolo Alli sottosegretario all’Expo. Che la Moratti debba preoccuparsi per il peso effettivo del suo ruolo di commissario?
So di essere monomaniaco, ma a me anche questa idea dell’orto planetario sui terreni di Cabassi sembra anche quella fumo. Certo, meglio della colata di cemento. Ma mi sembra comunque un bel «mondo bonsai», tutto bello e perfettino, ma che non fa davvero i conti con i problemi del mondo vero. Che sono anche legati al mondo agricolo, come ogni anno la Fao ci racconta nel suo rapporto. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano gli agricoltori lombardi.
Tutto sommato, comunque vada ( e sempre che il progetto venga approvato)l’expo diventa una vetrina mondiale per l’Italia. Questo evento è nato sotto un governo e una provincia di centrosinistra e una regione e una città di centrodestra. Sarebbe bello se il PD volesse provare a continuare a percorrere questo cammino comune e raccogliesse proposte (interne, ma anche da associazioni e organizzazioni sociali “di base”) da presentare costruttivamente ai gestori dell’iniziativa, utilizzando magari anche doti comunicative appropriate. Sono convinto che ne potrebbe nascere un contributo importante per dare una bella immagine della nostra realtà (parte politica, ma anche città, regione, nazione)e per far riuscire l’iniziativa.