Lo scorso settembre si è tenuta a Roma la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne.
Si legge nel documento finale:
“Un sistema democratico fondato sull’eguaglianza di tutti gli individui e un
apparato giudiziario indipendente sono strumenti essenziali per contrastare ogni
forma di violenza. La legge svolge un insostituibile ruolo educativo, non solo
repressivo, per tutelare la donna contro ogni forma di sopruso, di sopraffazione e
di comportamenti ritorsivi e per garantirle il pieno godimento dei propri diritti.
Dobbiamo fare di più e meglio per non vanificare nei fatti gli impegni raggiunti a
livello internazionale. E’ giunto il momento che ogni governo inserisca nella
propria agenda politica e normativa la promozione e la protezione dei diritti delle
donne e delle bambine secondo un approccio non settoriale, ma trasversale
(mainstreaming), attribuendo priorità all’educazione per promuovere i diritti
umani e l’eguaglianza di genere, specie fra le giovani generazioni”.
E ancora:
“Rivolgiamo un appello ai mezzi di comunicazione e d’informazione affinché
svolgano pienamente il loro ruolo centrale nel promuovere l’abbandono di
stereotipi sociali degradanti e l’immagine della donna come protagonista ed
artefice del progresso della comunità. Richiamiamo i media a denunciare violenze
e abusi anche quando essi vengono perpetrati, come purtroppo continua ad
accadere, nell’ambito della famiglia”.
(testo integrale in: www.pariopportunita.gov.it)
Parole che non si possono che condividere.
Peccato che quanto accaduto negli ultimi mesi in Italia abbia dato messaggi di segno opposto, soprattutto da parte della politica e dei media.
C’è ancora molto da lavorare. E non solo quando si celebra l’8 di marzo.
Condivido e sottoscrivo in toto:
oltre a difendere e promuovere la presenza attiva del ruolo della donna nel lavoro e nella vita pubblica, urge davvero adoperarsi tramutando i testi in azioni concrete, per un’immagine rispettosa della sua identità e dignità nei mass media!
Clelia
(insegnante preoccupata dai modelli televisivi di riferimento di tante piccole alunne)