La “fuga” di gasolio nel fiume Lambro sta assumendo i caratteri di un vero e proprio disastro ambientale. Le conseguenze sono difficilmente prevedibili, non solo per la vita di un fiume che tanto ha già dovuto patire negli ultimi decenni per l’inquinamento, ma anche per tutto ciò che lo circonda, ivi comprese le cosiddette attività antropiche, ovvero la nostra vita quotidiana.
E’ necessario individuare e punire i responsabili di questo scempio, ma anche interrogarsi su che cosa non è funzionato. Troppe le domande aperte: perché era presente nelle cisterne una tale quantità di gasolio? Perché non c’è stato un intervento più tempestivo? Quali controlli sono mancati.
Una cosa è certa: la Lombardia non può permettersi vicende di questo tipo che mettono a rischio la vita di un territorio per molti anni.
Il fatto che possano esistere cittadini lombardi così privi di scrupoli da causare un disastro del genere, non può che inquietarci e richiamarci a un impegno perché si pongano in essere tutte le contromisure necessarie.
E dobbiamo impegnarci tutti affinché nessuno possa trarre vantaggio da quello che è solo un grande disastro per tutti.
http://milano.repubblica.it/dettaglio/lambro-dietro-quel-sabotaggio-appalti-e-un-progetto-milionario/1870313